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Allevamento cani sequestrato:
l’associazione ‘Gaia’
deposita un esposto in Procura

TRECASTELLI - Il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer: «Vogliamo capire come sia possibile che una struttura autorizzata per 61 cani arrivi ad averne 500 e poi addirittura 850». Oipa, Enpa, Lav e Lndc Animal Protection ribadiscono invece la propria disponibilità per garantire la tutela del benessere degli animali

I carabinieri forestali pongono i sigilli sull’allevamento di cani a Trecastelli

 

 

A quasi un mese dal sequestro giudiziario dell’allevamento di Trecastelli, specializzato nella vendita di cani di razza di piccola taglia dove sono detenuti 850 cani tra chihuahua, barboncini, maltesi, quasi la metà dei quali positivi al batterio della brucellosi canina, continuano le prese di posizioni delle associazioni animaliste che si preoccupano della tutela del benessere degli animali. «Le associazioni Oipa, Enpa, Lav e Lndc Animal Protection, che il mese scorso si erano messe a disposizione del Ministero della Salute, ribadiscono – scrivono una nota congiunta – la disponibilità a dare il loro contributo alla soluzione della gravissima vicenda quando le autorità responsabili – dalla Procura della Repubblica alla Regione Marche con il Servizio veterinario, dal sindaco al Ministero della Salute con l’Istituto zooprofilattico sperimentale – decideranno le fondamentali, delicate e formali procedure di gestione degli animali e dei relativi affidi».

In un comunicato a parte invece l’associazione Gaia annuncia il deposito di un esposto querela. «E’ del 19 gennaio scorso la notizia del sequestro di circa 850 cani tra chihuahua, barboncini, maltesi e altri ancora, la metà dei quali malati di brucellosi, da parte dei Carabinieri forestali del Nipaaf in un allevamento in località Trecastelli ad Ancona, – scrive la onlus – autorizzato per soli 61 cani. L’allevamento di Trecastelli, molto noto e particolarmente attivo nella vendita di cani di razza di piccola taglia, era già stato sottoposto a provvedimenti di restrizione a partire dal 2018. Allo stato attuale risultano 5 persone indagate. Poiché da quanto sopra esposto paiono ravvisarsi profili di responsabilità penale, i legali di Gaia Lex, il centro di azione giuridica di Gaia Animali & Ambiente, l’avvocato Alessandra Cavalletti e l’esperta legale ambientale Francesca Testella, hanno depositato esposto-querela in Procura della Repubblica di Ancona. Gaia Animali & Ambiente si dichiara pronta a costituirsi parte civile nel procedimento penale».

«Vogliamo capire come sia possibile che un allevamento autorizzato per 61 cani arrivi ad averne 500 e poi addirittura 850», dichiara il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer. «Nella Marche purtroppo le tematiche inerenti gli animali da anni sembrano non avere alcuna importanza a livello di governo regionale, considerato che non vengono più nemmeno erogati contributi alle associazioni animaliste e nelle zone colpite dal terremoto del 2016 ci sono cani e gatti abbandonati o lasciati lì dai proprietari che hanno perso la casa che vengono esclusivamente nutriti e curati dai volontari a proprie spese – aggiungono Cavalletti e Testella – Ci auguriamo che la nuova amministrazione regionale prenda in considerazione le esigenze di tutela degli animali anche nella direzione di una riforma della legge regionale sugli animali d’affezione al fine di promuovere sempre di più le adozioni da canili (e gattili) e proteggere i cani presenti in realtà private come ad esempio gli allevamenti».

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