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Fuga di gas in via Cupramontana,
gli amici hanno evitato la strage:
«C’erano stati i tecnici della caldaia»

ANCONA - L'allarme è scattato quando Andrea Paladini, Dj Pala, non rispondeva da ore a messaggi e telefonate. Arrivati sul posto, hanno visto la sua auto parcheggiata in strada ma le luci di casa spente, nonostante fossero da poco passate le 20.30

La polizia davanti all’ingresso del condominio

 

A salvare la vita al 50enne Andrea Paladini, noto e stimato deejay delle notti anconetane con il diminutivo di ‘Pala’, sono stati i suoi amici Erika Barbacelli e Junior Massimo Bazzano ‘Bimas’. Grazie al loro intervento, dettato dalla forza e il legame di amicizia che dura da decenni, hanno salvato anche la mamma di Paladini, la signora Lucia di 74. Purtroppo, nulla si è potuto fare invece per il papà Giorgio di 80, trovato privo di vita nel letto.
A ucciderlo, sarebbe stata una perdita di monossido di carbonio.
Bimas e Pala sono anche soci e, insieme, hanno creato la casa di produzione musicale “Mastinasti Records”.
Ieri Erika, che si trovava a Roma, aveva notato che Andrea non rispondeva né a messaggi né alle chiamate al telefono. La cosa era decisamente strana dato che Paladini è una persona che usa molto i social. In tempo di Covid poi, il telefono è uno dei pochi mezzi per rimanere in contatto. Cosa decisamente insolita, dunque, quando a rimanere senza risposta non erano a passare i minuti ma le ore. E’ a questo punto che Erika, preoccupata, ha deciso di contattare anche Bimas e pure lui, chiamando sia Pala che la madre, non ha avuto alcun cenno.
Bimas è andato dunque a verificare di persona e alle 20.40 era sotto casa dell’amico, in via Cupramontana. Una volta arrivato «ho visto la sua auto parcheggiata ma – dice – al secondo piano le luci erano tutte spente. Non potevano essere andati tutti a letto a quell’ora. Ecco che ho iniziato davvero a preoccuparmi. Era successo sicuramente qualcosa di serio e Erika aveva ragione».
Dopo aver suonato il campanello senza alcuna risposta, ha avvisato lo zio di Paladini che abita al terzo piano del condominio e che per fortuna, inoltre, aveva con sé anche una copia delle chiavi di casa.
Insieme hanno aperto la porta «e io ho spalancato tutte le finestre. La mamma era infatti priva di sensi sul divano, Pala sul pavimento della camera e il papà a letto, privo di vita. Abbiamo chiamato i soccorsi». Sul posto due ambulanze della Croce Gialla e una dell’Avis di Montemarciano insieme all’automedica di Ancona Soccorso, i Vigili del Fuoco, due Volanti della polizia e una Gazzella dei carabinieri.
Bimas e Pala si erano sentiti l’ultima volta proprio nella mattinata di ieri. «Mi aveva detto che giovedì i tecnici erano andati a sistemargli la caldaia di casa – spiega – e che ieri però, in casa, avevano tutti un po’ di freddo e febbre. Ho suggerito, visto il periodo, di fare un tampone per stare più tranquilli. Ma invece quel malessere non era dovuto al Covid ma a una fuga di gas».
Stordito, a terra in sala, anche l’anziano cagnolino Teddy che è poi stato portato in braccio da Bimas nel pianerottolo di ingresso e quindi, in nottata, nell’ambulatorio veterinario Altamura di via della Pergola per le cure del caso.
Non c’è ombra di dubbio che senza l’intervento di Erika e Bimas, il monossido sprigionatosi all’interno dell’appartamento avrebbe fatto in tempo ad uccidere un’intera famiglia.
Le condizioni di Andrea Paladini, una volta giunto a Torrette con la Croce Gialla, sono pian piano migliorate. Per lui è stato comunque organizzato il trasporto alla camera iperbarica di Ravenna. Più serie, ma non sembrerebbe in pericolo di vita, sono invece le condizioni della madre.

 

Il cane Teddy, in salvo sul pianerottolo

 

 

L’amico Bimas che, insieme a Erika, hanno dato l’allarme

 

Monossido di carbonio invade casa: muore un anziano, moglie e figlio gravi

 

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