«Ancora una volta, malgrado un’epidemia ormai fuori controllo e il rischio di un commissariamento, la maggioranza chiude la porta a ogni possibile collaborazione con l’opposizione per provare a uscire dal dramma del Covid». Così il gruppo assembleare del Partito Democratico commenta la bocciatura della risoluzione presentata ieri durante la seduta del consiglio regionale monotematico sulla pandemia.
Con il documento, i dem chiedevano di costituire una cabina di regia operativa e decisionale con tutti i gruppi assembleari, il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini sull’emergenza sanitaria. «Ritenevamo la proposta – spiegano i consiglieri del Pd – un atto indirizzato non solo a condividere la responsabilità istituzionale delle scelte rispetto alla grave situazione che stiamo vivendo, ma anche volto a rafforzare la strategia complessiva adottata dalla Regione Marche e fare uno scatto in avanti, considerati i tanti ritardi e i troppi errori commessi da questa giunta fin dal suo insediamento. Invece nulla di fatto – continuano i dem -: alla mano tesa dal Partito democratico si è preferito rispondere con gli insulti come mai accaduto in precedenza. Ma soprattutto si è scelto di perseverare ostinatamente nell’errore, confermando cieca fiducia all’assessore alla Sanità Saltamartini, che si è rivelato del tutto inadeguato, non solo per le insensate proposte riguardanti l’utilizzo dell’idrossiclorochina e dell’ozono terapia o la produzione dei vaccini nei stabilimenti marchigiani di Pfizer e Angelini Pharma, ma soprattutto per la mancanza di una pianificazione seria degli interventi per contenere il Covid, particolarmente evidente soprattutto dopo la comparsa a Loreto della cosiddetta variante inglese. Qui si è prodotto il vero disastro, pari forse solo a quello compiuto nell’ambito della riapertura scolastica senza le necessarie precauzioni per studenti, insegnanti e personale Ata. Dal 23 dicembre, infatti, data del primo caso accertato, non solo non si è fatto nulla per settimane, ma quando i contagi hanno preso a dilagare, anziché scegliere coraggiosamente di dichiarare la provincia di Ancona zona rossa, si è scelto di virare su provvedimenti che hanno palesemente accelerato la circolazione del virus: prima perimetrando questo territorio di arancione e facendone uno spazio in cui non era possibile entrare e uscire, ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, poi scaricando sui Comuni la scelta di decidere la fascia di sicurezza, gialla o arancione, facendo venir meno così la necessaria uniformità del provvedimento. Tutto questo – conclude la nota dei consiglieri –mentre continuano a pesare come un macigno sulla salute dei marchigiani le lentezze della campagna vaccinale, soprattutto per quanto concerne i soggetti fragili come gli anziani over 80 e le persone non deambulanti o affette da disabilità insieme ai loro caregivers, anche a causa dei pochissimi centri vaccinali attivati. Senza ovviamente dimenticare l’opaca vicenda delle dosi ricevute dalla Regione Marche».
Subito risponde il gruppo consiliare della Lega, che accusa il Pd di aver «trasformato il consiglio regionale sull’emergenza covid in un ring ed è finito alle corde sotto i colpi dei fatti e della sua stesa frustrazione per una legittima scelta popolare che non riesce ad accettare». Le parole sono di Mirko Bilò, vice capogruppo, insieme a Giorgio Cancellieri e Anna Menghi, colleghi consiglieri della Commissione sanità. «Sono settimane che assistiamo, con amarezza, ad un crescendo di esternazioni imbarazzanti dei consiglieri Pd. Invece di combattere il virus, hanno dichiarato guerra alla giunta Acquaroli – ha sottolineato Bilò – Chiedono di unire le forze in una cabina di regia, ma ad ogni occasione fanno solo propaganda sulla pelle dei marchigiani. La storia insegna che un nemico comune si sconfigge solo attraverso l’unità di intenti. Il Pd invece agisce con l’unico intento di trasformare la tragedia della pandemia in terreno di rivincita elettorale. Sono fiducioso che ci sia all’interno del Consiglio una minoranza responsabile pronta a collaborare per il bene dei marchigiani».
Gli fa eco Cancellieri, «medico di base che il covid lo guarda in faccia tutti i giorni anche per professione – ricorda la Lega in una nota -. Nessun amministratore degno di questo nome alimenta, come invece ha fatto il Pd con i vaccini, la diffidenza e il panico in una popolazione impaurita che ha bisogni sanitari, psicologici ed economici – dichiara uno sconcertato Cancellieri – So che facile è parlare, difficile fare, ma quando ascolto certi interventi in consiglio mi dico che vorrei portare queste persone con me sul territorio perché vedano quanto è difficile gestire il covid nella sanità che hanno depauperato»
Anna Menghi rincara la dose: «Non tollero che in un momento come questo si faccia sterile contrapposizione. I tentativi di spaccare la maggioranza da parte dell’opposizione non raggiungeranno il loro obiettivo, perché l’attuale Giunta è molto operativa e gode del pieno appoggio della maggioranza in Consiglio. Qualche collega dell’opposizione ha provato a decantare l’esperienza accumulata dalla sinistra in questi ultimi vent’anni di gestione della sanità regionale, quasi a ribadire che l’attuale amministrazione non ne ha abbastanza per governare un momento così difficile. Considero anche intollerabile la strumentalizzazione che si sta facendo della vaccinazione alla popolazione disabile. Quella dei vaccini mi sembra infatti una guerra tra poveri – continua la consigliera Menghi – Se fino ad oggi non c’è stata una vaccinazione capillare dei disabili è perché il Governo Conte bis aveva stabilito altre priorità. Per fortuna l’attuale ministero alla Disabilità, voluto dalla Lega e istituito dal Governo Draghi, ha provveduto a correggere gli errori fatti, e, ferma restante la libertà di scelta di ciascuno, per me sacra, ad esercitare il diritto di vaccinarsi, questa “guerra dei vaccini” tra i cosiddetti fragili, fomentata dalla sinistra, sarà presto archiviata e risolta una volta per tutte».
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