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Delitto di Senigallia,
Loris Pasquini davanti al giudice
Ipotesi perizia psichiatrica

DOMANI SI TERRA' l'udienza di convalida del fermo fatto scattare per omicidio volontario aggravato. Il 72enne la sosterrà in collegamento dal carcere con l'ufficio del gip. La difesa non esclude la possibilità di verificare lo status mentale dell'indagato al momento dei fatti. Conclusi i rilievi nella villetta di Roncitelli

Nei riquadri Loris e Alfredo Pasquini

Si terrà domattina l’udienza di convalida del fermo fatto scattare nei confronti di Loris Pasquini, il 72enne arrestato lunedì sera per aver ucciso con un colpo di pistola il figlio 26enne Alfredo, all’esterno della loro villetta di Roncitelli di Senigallia. Il pensionato, ex ferroviere, si collegherà da remoto con il gip Sonia Piermartini dal carcere di Montacuto. Quasi sicuramente non si avverrà della facoltà di non rispondere ma rimarcherà la versione detta durante il primo interrogatorio sostenuto nella caserma dei carabinieri di Senigallia. E cioè: che ha sparato per difendersi dalle botte del figlio che, lunedì pomeriggio, si era armato di un bastone di legno per picchiare il padre. «Ma ho mirato alle gambe» aveva detto agli investigatori il 72enne. Intanto, la difesa – rappresentata dall’avvocato Roberto Regni – non esclude di poter chiedere una perizia psichiatrica per valutare lo status mentale dell’indagato al momento del delitto. Ieri, si sono conclusi nella villetta gli accertamenti compiuti dai carabinieri del Nucleo Investigativo: sono stati sequestrati i cellulari di padre e figlio e alcuni bastoni di legno. Probabilmente si valuterà la compatibilità delle lesioni che sono stata ritrovate sul braccio e sulla mano del 72enne, colpito più volte dal figlio, gravato da problemi psichici e conosciuto dagli specialisti dal Centro di Salute Mentale di Senigallia. Per le sue patologie, gli era stata anche riconosciuta una pensione di invalidità.

(fe.ser)

Delitto di Senigallia, Loris sul figlio: «Alfredo è un bravissimo ragazzo ma ha buttato via la sua vita»

«Ha iniziato a picchiarmi col bastone, se non avessi sparato mi avrebbe ucciso»

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