Nega le pesanti accuse mosse dalla procura il 60enne indagato per presunti abusi sessuali su una bimba di 5 anni, figlia di un suo amico. Per l’uomo, operaio residente nel Fabrianese, l’ipotesi di reato formalizzata dal pm Irene Bilotta è violenza sessuale su minore. La procura ha chiesto un accertamento tecnico irripetibile, fissato per il 16 giugno: un perito dovrà cercare eventuali tracce di Dna riferibili al 60enne sugli indumenti indossati dalla bimba al momento dei presunti abusi, avvenuti in auto alla fine di maggio. Gli abiti della minore sono stati sequestrati dagli agenti del Commissariato di Fabriano subito dopo la denuncia presentata dalla madre della piccina.
Il difensore del 60enne, l’avvocato Ruggero Benvenuto, chiederà invece di procedere con l’incidente probatorio: in questo caso, il giudice dovrà nominare un proprio consulente per poter esperire gli approfondimenti. «Verrà formulata istanza di incidente probatorio. Per ogni valutazione attenderemo gli esiti» ha detto il difensore. I soprusi contestati sarebbero avvenuti all’interno dell’auto dell’indagato, quando era rimasto solo con la bimba. Prima, avevano accompagnato la madre di lei al lavoro, poi l’uomo avrebbe dovuto portare la minore dal padre. Un percorso di pochi minuti. Stando alla procura, il 60enne avrebbe fermato la corsa dell’auto per toccare in maniera illecita la bambina, pregandola poi di non dire nulla di quanto accaduto ai genitori. L’indagato non è nuovo a questo genere di accuse: nel 2019 è stato condannato in abbreviato a un anno e mezzo di reclusione per aver palpeggiato ripetutamente il seno e il sedere di una ragazza che stava ballando in discoteca. Attualmente, è indagato a piede libero.
(fe.ser)
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