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Anziana derubata e rapinata in casa:
appello per Maurizio Marinangeli

IN AULA - Fissato per il 13 ottobre il processo di secondo grado per il 60enne condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise per aver pugnalato, la mattina del 17 luglio del 2018, l'85enne Emma Grilli, all'epoca sua vicina di casa. I gioielli della donna erano stati venduti a un Compro Oro di Falconara per 400 euro. L'imputato è anche sotto inchiesta per calunnia, cercando di tirare in ballo un albanese, indicato come il ricettatore dei preziosi

Maurizio Marinangeli

 

Fissato al prossimo 13 ottobre il processo d’appello per Maurizio Marinangeli, il 60enne chiaravallese accusato di aver ucciso e rapinato la mattina del 17 luglio 2018 l’allora vicina di casa, Emma Grilli. La vittima, 85 enne, abitava in via Verdi, a Chiaravalle, nello stesso palazzo dell’imputato. Nel corso del processo di primo grado la Corte d’Assise lo ha condannato all’ergastolo riconoscendo l’omicidio volontario premeditato. Marinangeli si trova recluso nel carcere di Pesaro. La difesa, rappresentata dall’avvocato Emiliano Carnevali, chiederà il rinnovo dell’istruttoria per tentare di ribaltare in toto il verdetto emesso nel marzo del 2020. Il difensore ha assunto anche come consulente tecnico il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma. Emma Grilli era stata trovata priva di vita dal marito Alfio Vichi. Era riversa sul lavandino della cucina, in un lago di sangue. Fatale era stata una coltellata inferta alla gola.

I gioielli rubati alla vittima

Da casa erano spariti quattro gioielli appartenuti alla vittima, poi ritrovati dai carabinieri di Ancona in un Compro Oro di Falconara. Marinangeli – ex aiuto cuoco – aveva ottenuto 400 euro. In parte, secondo la procura, erano stati impiegati per giocare al Lotto (il 60enne soffre di ludopatia), per portare a pranzo fuori il figlio minorenne e per saldare un prestito del valore di 60 euro contratto con un conoscente di vecchia data. Stando al pm, «L’imputato ha ucciso subito Emma Grilli, andando in cucina. Non c’è stata discussione e alcun eccesso d’ira. Uccidere era l’unico modo per prendere i gioielli e venderli». L’imputato è stato definito come «come unico attore possibile dell’omicidio». In lui, come ha precisato il pm, non c’è l’ombra di una «malattia psichica. È freddo e presente a se stesso, sia prima che dopo l’omicidio». Il 60enne ha sempre negato di essere il killer di Emma Grilli. Ha sostenuto di essere venuto in possesso dei gioielli grazie a un albanese conosciuto con il soprannome di ‘Tony’. Lo straniero gli avrebbe consegnato i preziosi, dicendogli di andare al Compro Oro. Per tale ‘favore’ il 60enne avrebbe ricevuto in cambio 50 euro. Tony, sentito in udienza, ha sempre smentito di conoscere Marinangeli. E, per le affermazioni rese in aula, ha denunciato il chiaravallese per calunnia. L’ex aiuto cuoco rischia ora un altro processo: gli è stato recapitato l’avviso di conclusione indagini proprio per il reato di calunnia.

(fe.ser)

Anziana rapinata e uccisa in casa «Ergastolo per Maurizio Marinangeli»

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