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Saverio Marconi è re Lear
al teatro ‘La Fenice’

SENIGALLIA - L'attore e regista festeggia i suoi 50 anni di carriera debuttando questa sera a Santa Vittoria in Matenano con un titolo importante. Il 5 novembre sarà in scena sul palcoscenico della Spiaggia di Velluto

Saverio Marconi in scena (foto di Massimo Max/PM Theatre)

 

Dopo le applauditissime anteprime, debutta oggi, sabato 23 ottobre (ore 21.30), con replica domani 24 ottobre (ore 17.30) al Teatro del Leone di Santa Vittoria in Matenano una nuova produzione teatrale di Pm Theatre, in collaborazione con Compagnia della Rancia, con Saverio Marconi come protagonista. L’attore e regista festeggia così i suoi 50 anni di carriera con un titolo importante: “Lear”, con la drammaturgia tratta dalla celebre opera di William Shakespeare di Gabriela Eleonori, che firma anche la regia. Lo spettacolo vede sul palcoscenico, insieme a Marconi, anche Manu Latini. Il disegno luci è stato curato da Valerio Tiberi, che vanta al suo attivo poliedriche esperienze che spaziano tra opera, prosa e danza, e collaborazioni di prestigio dal Teatro alla Scala di Milano a Broadway. E’ anche supervisore e light designer dei Gala “Roberto Bolle & Friends”. Lear sarà in scena al Teatro La Fenice di Senigallia (5 novembre) e al Teatro Alaleona di Montegiorgio (25 e 26 novembre), per proseguire poi con altre date nel 2022. Prenotazioni e informazioni: 0734.632800 oppure 0734.710026. Costo del tagliando d’ingresso: 20 euro (intero), 10 euro (under 14). Botteghino aperto due ore prima l’inizio dello spettacolo.

«Lear è re e anche padre di tre figlie – spiega Gabriela Eleonori –. Lear è il potere, che prevede sudditanza e reverenza. Il padre re non deve fare nulla per meritare l’amore delle figlie: solo per il fatto di essere loro genitore e sovrano devono provare per lui il massimo del sentimento. Ma giunge la vecchiaia, il momento in cui egli stesso riconosce di non avere più le forze necessarie per gestire il proprio regno e affida, quindi, tutto alle figlie. Da loro non si aspetta altro che imperitura gratitudine ed incondizionato affetto. È nella divisione in tre parti del suo regno che vengono incrinate tutte le sue certezze. La follia e la vecchiaia per Lear sono il ripensamento di tutto il suo operato. Ora c’è un uomo, solo, non più potente, non più giovane. Ora c’è il primo crudele incontro con se stesso. Ora è solo con la sua anima. Chi sarebbe oggi Lear? Ne possiamo contare a centinaia di vecchi uomini di potere accecati da smisurata adulazione. E che fine potrebbe fare, oggi, Lear? Forse abbandonare tutto e vivere in mezzo alla strada? Come un barbone? In una stazione ferroviaria o metropolitana di una qualsiasi grande città, potrebbe aggirarsi un Lear senzatetto? E noi, abbiamo la capacità di riconoscere, di ascoltare l’urlo di un uomo solo?» «L’idea di questo Leare nasce da lontano – sottolinea Saverio Marconi – finalmente, dopo due anni di chiusura e tante difficoltà per il mondo dello spettacolo si torna a teatro! Un grazie particolare va alla comunità di Santa Vittoria in Matenano che ci ha accolti con entusiasmo, disponibilità e calore».

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