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Enedo, c’è la bozza di accordo
ma si tratta ancora su cassa integrazione
e incentivi all’esodo volontario

OSIMO - L'incontro di oggi in Confidustria è stato di nuovo aggiornato alla prossima settimana. Riidotte a 17 le 35 eccedenze iniziali annunciate dalla multinazionale svedese con possibilità di scendere a 14 esuberi. Fim, Fiom e Uilm contano di ricevere per il 25 novembre «risposte positive e affermative per firmare»

 

Sembra ormai a un passo dal traguardo la definizione dell’accordo sindacale per i lavoratori della Enedo spa di Osimo, la multinazionale svedese che produce trasformatori e sistemi di illuminazione per stadi  e che un mese fa ha annunciato la procedura di mobilità con 35 esuberi. Quella di oggi sarebbe potuta diventare la giornata decisiva per la sigla del verbale di accordo, invece, stamattina nel nuovo vertice convocato nella sede di Confindustria Ancona il dialogo tra sindacati e proprietà è tornato a incagliarsi sui numeri. E per tutti i partecipanti  è stato utile consiglio spostare in avanti di 7 giorni l’incontro aggiornandolo a giovedì 25 novembre. La difficoltà nel confronto tra Fim, Fiom e Uilm con la multinazionale sta anche nelle distanze geografiche. Al tavolo, infatti, è presente solo il general manager di Enedo, non l’ad svedese del gruppo che chiede tempo per confrontarsi con le figure fiduciarie prima di accettare o meno le contro proposte sindacali.

E’ già stato, comunque, focalizzato il pacchetto degli strumenti per salvaguardare i diritti dei lavoratori che dovrebbe chiudersi a incastro su tre passaggi basilari. «All’azienda abbiamo chiesto di continuare a ridurre gli esuberi, una risposta affermativa sull’utilizzo della cassa che bloccherebbe la procedura di mobilità e quindi la possibilità di licenziare dal prossimo 28 dicembre e poi incentivi all’uscita che deve essere esclusivamente su base volontaria. Se si allineano queste tre proposte, siamo pronti a firmare – conferma Sara Galassi (Cgil Fiom Ancona) – Per questo motivo contiamo davvero che giovedì prossimo arrivino risposte positive»

Oggi, in sintesi, le organizzazioni sindacali sono tornate a chiedere all’azienda una posizione definitiva sull’utilizzo della cigs, degli incentivi all’esodo volontario (misure economiche per risolvere il rapporto di lavoro come la quantificazione di un tot di mensilità aggiuntive) e soprattutto una ulteriore riduzione  delle eccedenze. Se la scorsa settimana gli iniziali 35 esuberi erano scesi a 21 esuberi, oggi il numero si è attestato sui 20 ma si sta ragionando anche sulla possibilità di stralciare la posizione di altre 3 unità che aiuterebbero a far scendere la cifra a 17. Al quadro si aggiungerebbero altri 4 lavoratori che potrebbero essere riassorbiti dalla stessa azienda in altre società esterne chiamate a gestire il magazzino. «Se così fosse dalle 35 eccedenze originarie scenderemmo a 13-14 esuberi, ma dobbiamo attendere l’ok dalla Svezia dell’amministratore delegato. Contiamo di avere un feedback affermativo per giovedì prossimo» rimarca la Galassi. Sempre oggi l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato ai sindacati di lasciare in sospeso ogni forma di mobilitazione in vista dell’evoluzione delle trattative.

 

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