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Enedo, l’azienda apre spiragli
sul ricorso alla cassa integrazione
I lavoratori annullano lo sciopero

OSIMO - Piccoli passi avanti nel confronto di oggi in Confindustria tra la multinazionale svedese e i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm ma gli esuberi da 25 scendono di una sola unità. Il vertice aggiornato al 18 novembre

 

Si è aperto uno spiraglio sulla salvaguardia dell’occupazione all’Enedo Spa di Osimo al termine del nuovo incontro durato quasi quattro ore tra azienda e sindacati, questa mattina nella sede di Confidustria Ancona. Nel dialogo con i rappresentanti di Fi, Fiom e Uilm, orientati al mantenimento dei posti di lavoro anche con l’utilizzo di misure non espulsive, come quelle degli ammortizzatori sociali, la multinazionale svedese ha aperto alla possibilità di sospendere la procedura annunciata dei licenziamenti collettivi per valutare il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Per ora il general manager di Enedo ha manifestato solo la disponibilità a procedere in questa direzione ma per i dettagli se ne riparlerà giovedì prossimo 18 novembre, nel  un nuovo vertice aggiornato a quella data. «Un minimo di ottimismo c’è dopo questa apertura sulla possibilità della cigs – commenta Sara Galassi (Fiom Cgil Ancona) – proprio in attesa del nuovo incontro abbiamo deciso insieme ai lavoratori di annullare l’iniziativa di sciopero programmata per questa settimana. In assemblea abbiamo ritenuto opportuno  attendere gli esiti della prossima riunione prima di decidere come procedere con le mobilitazioni, soprattutto alla luce di quello che potrà emergere nella gestione della cassa integrazione»

Una tregua momentanea che permetterà di far maturare anche la trattativa parallela sul numero degli esuberi. Su questo aspetto lo scenario di 7 giorni fa è cambiato di poco oggi. La scorsa settimana l’azienda si era resa disponibile a scendere dai 35 esuberi annunciati a 25 (più 4 posizioni di attività esternalizzate che potrebbero essere ricollocate). Oggi quel numero sarebbe sceso solo di un’ulteriore unità, fermandosi a 24. «Chiediamo una maggiore apertura sulla riduzione degli esuberi sempre nella prospettiva di non depauperare il territorio, perdendo competenze e professionalità. – aggiunge la rappresentante della Cgil Fiom Ancona – La procedura della cassa integrazione e degli esuberi in realtà si muovono sullo stesso binario perché questa azienda avrebbe 42 milioni di euro di commesse che oggi non riuscirebbe a soddisfare, Noi sisndacati sosteniamo, perciò, che avrebbe bisogno di un ristrutturazione per ripartire bene, prendendo respiro  in un anno con l’attivazione della cig. Il nostro compito principale è quello di far perdere all’azienda meno lavoratori possibili, quindi gli esuberi vanno ridotti, perché, in teoria, le prospettive di crescita in questo caso sembrano esserci tutte».

Anche Boris Basti (Uilm Ancona) è convinto che i progressi  registrati sulla trattativa possano portare presto a siglare un accordo a tutela del lavoratori.  «C’è questa apertura alla cassa integrazione straordinaria che sarà affiancata dalla procedura di mobilità volontaria – conferma Basti- e questo garantisce una copertura medio-lunga ai lavoratori con una speranza di ricollocazione, se nel corso di questo periodo ci saranno evoluzioni aziendali, come pensiamo. Gli esuberi sono scesi ma abbiamo fatto anche altre controproposte sugli incentivi e aspettiamo di vedere se saranno accettate. Credo, comunque, che l’accordo sia vicino, certo ci sono ancora da affinare alcuni aspetti ma siamo sulla strada giusta».

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