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Sosta vietata in piazza della Repubblica,
Cingolani: «Bisogna programmare
prima di chiuderla del tutto alle auto»

CASTELFIDARDO - Il capogruppo consiliare di FdI è perplesso sulla scelta del Comune di prorogare fino al 31 gennaio il divieto di parcheggiare e pubblica le foto del centro deserto. Con Gabriella Turchetti e Francesco Ragni ha chiesto la sospensione dell'ordinanza. «Ma questa città la vogliamo proprio fare morire? Prima di pensare ad un provvedimento così radicale, bisogna riqualificare»

Piazza delle Repubblica deserta alle 18 di pomeriggio

 

A Castelfidardo prorogato fino al 31 gennaio, anche dopo lo smontaggio della pista di pattinaggio sul ghiaccio natalizia, il divieto di sosta nei parcheggi di  piazza della Repubblica. Una sorta di test sperimentale per verificare l’opportunità, tra benefici e rischi, di rendere pedonabile il cuore del centro storico, non solo in occassione di manifestazioni ed eventi. La proposta dell’Amministrazione comunale lascia, però, perplesso il capogruppo consiliare di FdI, Marco Cingolani. «Questa è la situazione che si presentava ieri sera (il 19 gennaio per chi legge, n.d.r.), alle ore 18 in piazza del Comune. Ed è esattamente la situazione che si presenta ogni sera, sabato incluso. – scrive il consiliere di opposizione Cingolani, postando sui social le foto di piazza della Repubblica deserta – Ad una realtà già di per sé storicamente critica per il centro di Castelfidardo, si sommano i disagi dovuti alla pandemia, che in maniera evidente portano le persone a non uscire di casa. Per paura o per costrizione. In questo scenario, e dopo aver smontato la pista di ghiaccio, ieri sono comparsi su tutta la piazza questi cartelli: divieto di transito e di sosta su tutta la piazza fino al 31 gennaio. Non ci risulta ci siano particolari motivi di interesse pubblico. E allora? Non è che per caso si vuol chiudere definitivamente la piazza al transito, così su due piedi, senza coinvolgere nessuno? Senza organizzare manifestazioni? Senza la creazione di ulteriori parcheggi? Ma questa città la vogliamo proprio fare morire? Prima di pensare ad un provvedimento così radicale, bisogna riqualificare e programmare! Questa è un alzata d’ingegno inaccettabile».

Questa mattina Marco Cingolani, con i consiglieri Gabriella Turchetti e Francesco Ragni, ha depositato la richiesta di sospendere l’ordinanza che prevede di tenere libera dalle auto Piazza della Repubblica e limitare il transito delle auto ai soli residenti fino al 31 gennaio. «Esprimiamo il nostro più ampio dissenso e ne chiediamo l’immediata sospensione. – si legge nel documento a firma dei tre consiglieri di minoranza – Prevedere una revisione di sosta e circolazione della Piazza in questione è da sempre motivo di dibattito e non può essere considerato sicuramente un tabù. Ma credevamo fosse un pensiero condiviso che questa decisione potesse essere presa solo al termine di una serie di importanti interventi strutturali, quali la creazione di nuovi parcheggi, il miglioramento del decoro urbano e la programmazione di attività di intrattenimento costanti e periodiche al fine di rendere fruibile e attrattiva tutta la zona del centro storico».

La decisione di assumere questa iniziativa unilaterale – secondo Cingolani, Turchetti e Ragni – non è giustificata «da alcun test da fare, perché se anziché partire dal principio si parte dalla fine, il risultato non potrà essere che fallimentare. Inoltre, ai sopra citati motivi, si aggiungono l’aggravante del periodo che stiamo vivendo, con molte persone a casa per quarantena, un generale scoramento tra i cittadini dovuto alla paura di contrarre il virus e i discutibili provvedimenti governativi che dal 1 febbraio prevedono la necessità di esibire il Green Pass per usufruire dei servizi e delle attività commerciali. A conferma di quanto sopra sostenuto, possiamo portare ad esempio altre iniziative analoghe assunte in passato e che sono risultate assolutamente fallimentari. Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di rivedere immediatamente questa decisione senza esitare e di adottare, per i provvedimenti futuri di impatto cosi importante, percorsi condivisi tra tutte le forze politiche ed economiche interessate».

(ultimo aggiornamento alle ore 12.10)

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