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Alluvione nel Senigalliese,
la procura apre un’indagine

CALAMITA' NELL'ANCONETANO - Omicidio colposo e inondazione colposa i reati ipotizzati dal pm Valentina D’Agostino. Al momento il fascicolo è aperto contro ignoti

Via Verdi a Senigallia

di Antonio Bomba

La procura di Ancona in riferimento alla tragedia dell’alluvione del Senigalliese ha aperto un fascicolo per inondazione colposa e omicidio colposo. Le indagini sono allo stato embrionale e tutto al momento in ipotesi di reato e a carico di ignoti. Ad occuparsene è l’aggiunto Valentina D’Agostino.

Non è possibile escludere che durante le investigazioni alcuni nuovi reati vengano ascritti poi ai presunti responsabili. Certo è che per avere un quadro chiaro della situazione servirà un po’ di tempo ed il computo definitivo dei morti e dei feriti, senza dimenticare quello dei danni economici e patrimoniali.

Nell’alluvione del 2014 invece la Procura di Ancona in un primo momento aprì un fascicolo per disastro colposo, logicamente sempre contro ignoti e, diventata solo successivamente inondazione colposa quando l’indagine è passata al Gup de l’Aquila causa incompetenza territoriale. A finire sotto processo sono stati l’ex sindaco di Senigallia Luana Angeloni, l’allora sindaco Maurizio Mangialardi, l’ex dirigente della protezione civile locale Flavio Brunaccioni, il dirigente dell’ufficio tecnico Gianni Roccato. E poi l’ex dirigente provinciale Massimo Sbriscia, il presidente dell’autorità di bacino Mario Smargiasso, l’ingegnere Alessandro Mancinelli ed il funzionario dei lavori pubblici in Regione Libero Principi. Il processo è ancora in corso.

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