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Museo finisce sotto sequestro,
indagine su un traffico illecito di fossili

GAGLIOLE - In azione i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. Il presidente della fondazione Oppelide, che gestisce la struttura: «Siamo estranei alla vicenda, non siamo indagati né coinvolti in alcun modo. Hanno voluto esaminare i reperti fossili non esposti al pubblico. Speriamo che l’accertamento sia concluso al più presto». Il legale: «Chiederemo il dissequestro. Si tratta di un’attività senza scopo di lucro, rischia di avere seri danni da una chiusura»

 

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La porta del museo di Gagliole con l’avviso di sequestro

di Monia Orazi

Sigilli al museo di storia naturale di Gagliole, posto sotto sequestro investigativo e per il momento chiuso al pubblico. Tutto parte da un’indagine per traffico illecito di reperti fossili paleontologici dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona. I militari ieri si sono presentati al museo di storia naturale di Gagliole, all’interno del centro storico del piccolo comune, per un controllo. La presenza dei militari, che sono rimasti nel comune per quasi tutta la giornata, non è passata inosservata. E nemmeno il foglio di sequestro che è stato apposto sulla porta del museo e disposto dalla procura di Ancona.

sequestro-museo-gaglioleIl museo, aperto ormai da vent’anni, ospita resti di dinosauri, animali fossili, ammoniti e pietre preistoriche che narrano le prime tracce di vita sul pianeta Terra.

E’ meta di tante scolaresche durante l’anno, è di proprietà privata, della fondazione Oppelide che fa capo a Paolo Paoletti appassionato cultore e organizzatore della collezione di fossili in esposizione. Spiega Paoletti: «Siamo estranei alla vicenda, il museo è stato oggetto di un accertamento investigativo, per un’indagine portata avanti dalla procura di Ancona, non siamo indagati, né coinvolti in alcun modo. Hanno voluto esaminare i reperti fossili non esposti al pubblico, che abbiamo in deposito, speriamo che l’accertamento sia concluso al più presto.

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Chiediamo di poter tornare in attività quanto prima riaprendo la struttura, la nostra è un’esposizione di reperti fossili provenienti da varie zone del mondo, siamo attivi da vent’anni, accogliamo principalmente gruppi e scolaresche. Proprio in questi giorni – continua – abbiamo prenotazioni di diverse scuole, stiamo telefonando per dire che il museo è chiuso. Speriamo di poter riaprire quanto prima, nel giro di pochi giorni, una volta concluso l’accertamento».

Ad assistere la fondazione Oppelide ci sono gli avvocati Paolo Carnevali e Mario Cavallaro.

IMG_20221013_190047_538-650x488 Spiega Cavallaro: «Si è trattato di un sequestro generico presso terzi, senza lista dei beni interessati dall’accertamento. Il museo è un ente terzo rispetto all’indagine, i nostri assistiti non sono indagati, né coinvolti in alcun modo nel provvedimento disposto dalla procura di Ancona.

Pur assicurando la massima collaborazione agli inquirenti, come già avvenuto, chiederemo il dissequestro del museo, affinché possa tornare in attività al più presto.

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L’avvocato Mario Cavallaro

Tra l’altro si tratta di un’attività senza scopo di lucro, rischia di avere seri danni da una chiusura, la fondazione Oppelide non ha alcun interesse ad esporre beni di provenienza illegittima. La collezione di fossili non è oggetto di nessun commercio, ma i reperti una volta acquisiti sono denunciati alla Soprintendenza ed esposti al pubblico, dopo essere stati opportunamente catalogati». Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.

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