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Prima l’alluvione e poi il sisma:
«Abbiamo attraversato un periodo
in cui tutto era critico» (Video)

ANCONA - Ricorre domani la festività di Santa Barbara, protettrice dei vigili del fuoco. L'occasione è servita al comandante Pierpaolo Patrizietti, per fare il punto circa il lavoro svolto soprattutto a partire dal 15 settembre. «Tutto il personale è stato, da allora, sotto pressione, ai massimi livelli, senza mai tirarsi indietro. Sono orgoglioso di loro e di dirigere questo Comando». Intanto non si sono mai fermate le ricerche di Brunella Chiu, tuttora dispersa. Uomini, nonostante una carenza del 25%, sono stati inviati anche a Ischia

Un momento della conferenza stampa dei vigili del fuoco

di Alberto Bignami

Ricorre domani la festività di Santa Barbara, protettrice dei vigili del fuoco.
L’occasione, nell’annunciare che in città verrà festeggiata unitamente alla Marina Militare nella giornata di lunedì con la funzione religiosa officiata a San Ciriaco alle 10.30, mentre domenica verranno deposte le corone d’alloro alla lapide dei colleghi caduti in servizio, con la successiva consegna delle benemerenze al personale in servizio e in quiescenza, è servita anche per fare il punto della situazione relativa all’attività svolta e ai risultati conseguiti nel corso dell’anno.
Attività ordinaria e straordinaria del Comando, che nel secondo semestre dell’anno è stata condizionata fortemente dall’emergenza alluvione del 15 settembre e dall’attività conseguente alla scossa sismica del 9 novembre.
«Mi sento in dovere di ringraziare tutte le componenti del personale, tecnica e amministrativa, che in questo particolare periodo hanno dimostrato di saper affrontare le criticità connesse al nostro lavoro – ha detto il comandante di Ancona, Pierpaolo Patrizietti -, fornendo ampia disponibilità, impegno e dimostrando spirito di sacrificio».
Basti pensare che, «durante l’emergenza derivante dall’alluvione che ha colpito i territori del bacino dei fiumi Nevola

Pierpaolo Patrizietti

e Misa – ha spiegato -, il Comando fin dal tardo pomeriggio del 15 ha trattenuto in servizio il personale operativo, per arrivare al raddoppio del turno di servizio delle ore 20, mentre nel frattempo, verificata la gravità della situazione, pervenivano squadre da altri comandi anche extraregione».
Già nella prima mattinata del 16 settembre erano presenti sul posto 180 unità mentre «nei giorni seguenti si incrementava il dispositivo fino ad arrivare a circa 130 unità dal Comando dorico e 150 da altri comandi per 280 unità, coinvolgendo i colleghi del Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria».
Tra i 1.450 interventi effettivi (da sottolineare che un singolo intervento, può durare anche settimane), vi sono quelli di: rimozione della vegetazione incastrata tra i piloni del ponte ferroviario con la riattivazione del traffico in tempi brevi; interventi di prosciugamento; rimozioni di cumuli di arredi e attrezzature ammalorate dall’acqua e fango e la ricerca di persone disperse sottolineando che «si continua tuttora con quelle per Brunella Chiu – ha tenuto a precisare – tanto che anche ieri abbiamo fatto una ricognizione con i carabinieri».
E il ricordo è andato anche a quella notte, al salvataggio di Simone, rimasto aggrappato a un albero

I vigili del fuoco durante i soccorsi a Senigallia

«comunicando al nostro personale la sua posizione – ha ricordato -. Quella che i vigili del fuoco hanno incontrato, non era un’acqua ferma ma che si muoveva. Raggiunto e messo in salvo, in una situazione del genere abbracciare un’altra persona è già il massimo che si può ottenere, senza bisogno di dire nulla».
I vigili del fuoco in questi ultimi mesi, dal 15 settembre in poi, hanno «attraversato un periodo in cui tutto era critico, impegnandoci al 100% e sacrificando volentieri il tempo per gli affetti personali; svolgendo attività di notte, che comportano rischi aggiuntivi per il personale. Tutto il personale è stato, da allora, sotto pressione, ai massimi livelli, senza mai tirarsi indietro. Sono orgoglioso di loro e di dirigere questo Comando».
Sono infatti 2.500 le verifiche statiche concentrate nel territorio del comune di Ancona, che hanno

I vigili del fuoco impegnati nelle verifiche statiche a seguito del terremoto

determinato 37 inagibilità e l’evacuazione di 138 persone dalle proprie abitazioni, richiamando in servizio giornalmente il 50% del personale operativo «permettendo anche di mappare il territorio e consentire agli enti competenti di monitorare con maggior precisione le varie zone e approfondire le conoscenze legate alle caratteristiche dei terreni in relazione alla possibilità di amplificare le onde sismiche».
Ma il lavoro dei vigili del fuoco dorici guarda anche ad Ischia dove «un funzionario e personale specializzato sono attualmente impegnati anche in quel territorio».
Tutto questo mentre continua però ad esserci una carenza di personale pari al 25% e, per questo, il Comando ha richiesto al Superiore Ministero un incremento di quello amministrativo, nell’ambito delle varie qualifiche.

Un momento della conferenza stampa

La sede del Comando vigili del fuoco di Ancona

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