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Macchinari e tac in disuso al Covid hospital,
«Andranno all’ospedale di Civitanova»
Quando? Non si sa

CONSIGLIO REGIONALE - L'assessore Saltamartini ha risposto a un’interrogazione del Pd: «Si è avviato il percorso di smantellamento, alcune strumentazioni potranno tornare utili anche per il nuovo ospedale di Macerata. Grazie al Pnrr ne arriveranno altre». Approvata la risoluzione sulla guerra in Ucraina, unica a non votarla la consigliera del M5S Marta Ruggeri

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Il Covid hospital di Civitanova quando era in funzione

di Francesca Pasquali

Aspiratori, defibrillatori, elettrocardiografi, monitor per i parametri vitali, ventilatori polmonari, pompe, letti, ecografi portatili di radiografia, elettrobisturi. Ma anche e soprattutto una tac, inutilizzata da quasi due anni. Da quando il Covid Hospital di Civitanova Marche non ha più pazienti.

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L’intervento dell’assessore Filippo Saltamartini

Era il 30 giugno 2021. Da quel giorno, la struttura sanitaria realizzata all’interno dell’ex fiera di Civitanova nel maggio 2020, è in disuso. Come le attrezzature e i letti all’interno. Del loro futuro si è parlato stamattina in Consiglio regionale, con un’interrogazione del Partito Democratico. «La pandemia sta volgendo verso la sua esplicazione naturale e si è avviato il percorso di smantellamento del Covid Hospital. Le strumentazioni presenti possono essere utilizzate negli ospedali di Civitanova e Macerata», la risposta dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Che ha fatto la conta delle attrezzature mediche che «man mano saranno avviate a un percorso di riallocazione, secondo le esigenze».

Sì, ma dove? E quando? «All’ospedale di Civitanova», ha detto Saltamartini. E la tac? Anche quella «è in attesa di riallocazione, tenendo conto che con gli investimenti del Pnrr, molte strumentazioni pesanti sono già state individuate per essere collocate nel presidio di area vasta». Tradotto: il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo sul banco soldi più che sufficienti per rifare il parco attrezzature degli ospedali di Civitanova, Macerata e Camerino. E la tac? «Si sta valutando dove riallocarla, avendo cura di valutare che il percorso che porterà al nuovo ospedale di Macerata prevedrà nuove macchine elettromedicali».

Quindi: i fondi del Pnrr porteranno nuovi strumenti medici, come li porterà il nuovo ospedale di Macerata. Saltamartini non l’ha detto, ma quasi sicuramente la tac del Covid Hospital andrà a Civitanova. Quando, però, resta un mistero. «Mi sembra strano che la tac sia ancora lì, quando ci sono luoghi che hanno fame di tecnologia in maniera folle. A distanza di un anno, lasciare quelle strutture all’interno è uno spreco di energie», la controreplica del consigliere dem Romano Carancini, primo firmatario dell’interrogazione.

Ruggeri

Marta Ruggeri (M5S) durante l’assise di oggi

Si è parlato anche di pace nel Consiglio regionale di oggi. In aula è tornata la mozione del Pd sull’adesione dell’Italia alla campagna “Italia. Ripensaci!”, discussa martedì scorso, che chiedeva alla giunta di caldeggiare l’adesione del governo nazionale al trattato per l’abolizione delle armi nucleari. La mozione è diventata una risoluzione, votata da tutta l’assise, eccezion fatta per la consigliera del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri. Il testo originale è stato rimodellato per avere l’ok della maggioranza che, altrimenti, l’avrebbe affossato. La versione finale «impegna la giunta regionale a richiedere al governo italiano di perseguire negli aiuti al popolo ucraino e contemporaneamente, di concerto con l’Unione Europea, a non lasciare nulla di intentato nel perseguire una soluzione diplomatica che preveda l’immediata cessazione di ogni attività bellica e l’avvio, sotto il coordinamento della stessa Unione, di un tavolo negoziale tra Russia e Ucraina con lo scopo di perseguire una pace stabile, duratura nell’area interessata dal conflitto». È stato il rifiuto di aggiungere l’aggettivo “umanitari” dopo la parola “aiuti” – ha spiegato Ruggeri nel suo intervento – a determinare il suo voto negativo. In linea con il movimento nazionale, la pentastellata avrebbe voluto sgombrare il campo da ogni riferimento militare. Dalla versione definitiva del testo è scomparsa la richiesta di adesione alla campagna “Italia. Ripensaci!”, tema della mozione del Pd. Perché – ha detto il capogruppo Maurizio Mangialardi – un atto simile «era già stato votato all’unanimità dal Consiglio».

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L’intervento di Fabrizio Cesetti (Pd)

Ok unanime dell’assise per la risoluzione contro la realizzazione degli impianti agro-fotovoltaici a Colle Ete, tra Servigliano e Belmonte Piceno, nel Fermano, e a Tavoleto, nel Pesarese. «Un passaggio molto importante perché dimostra che la politica marchigiana è unita contro le speculazioni di società, spesso multinazionali straniere, che mettono a rischio i nostri ecosistemi agro-ambientali», il commento del consigliere dem Fabrizio Cesetti, promotore della mozione confluita, assieme a quella di Giacomo Rossi (Civici Marche), nella risoluzione passata. «È ragionevole credere – ha aggiunto Cesetti – che il voto odierno favorirà l’approvazione di una legge regionale condivisa, sulla base delle proposte che sono state presentate dal Partito Democratico, e da altri gruppi consiliari di maggioranza, il cui iter è già iniziato in commissione».

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