Non si può parlare di trasformazione e sicurezza digitale, di transizione ecologica, di mobilità sostenibile, d’innovazione infrastrutturale e di numerosi altri snodi che concorrono alla costruzione di un Paese capace di vincere la sfida della modernità senza chiamare in causa la categoria professionale protagonista di tali interventi: gli ingegneri. Una centralità emersa stamattina alla sala convegni della Loggia dei Mercanti nel corso della conferenza stampa di ufficializzazione delle sedi di Ancona e Macerata come capitali nazionali della categoria nel 2025: le due città ospiteranno il 69° Congresso nazionale degli ingegneri italiani.
Le due città accoglieranno un evento di ampio respiro culturale, tecnico e scientifico. Più di 1500 ingegneri attesi da tutta Italia, quattro giorni di eventi, 106 ordini provinciali coinvolti, 20 federazioni regionali, numerosi approfondimenti con la partecipazione di senatori, deputati e ministri. All’ombra di due straordinari simboli di creatività ed efficienza costruttiva, la Mole Vanvitelliana e l’Arena Sferisterio, si raduneranno i principali protagonisti della cultura ingegneristica italiana. L’evento rappresenta l’annuale spazio di dibattito sui futuri obiettivi che l’ingegneria italiana ed i suoi professionisti intendono raggiungere per contribuire alla crescita collettiva della nazione in un mondo in costante mutamento.
Per Stefano Capannelli, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Ancona, «il Congresso sarà uno straordinario terreno di confronto su temi cruciali come il sisma, il porto, le infrastrutture. Arriveranno tantissimi ospiti per quello che speriamo sarà un momento di cultura, di approfondimento e anche un momento in cui tutti potranno beneficiare delle bellezze che la nostra città offre. Lo faremo insieme alla Federazione regionale Ordini degli ingegneri delle Marche e all’Ordine degli ingegneri della provincia di Macerata che organizzerà, in periodi vicini, anche le competizioni sportive riservate alla categoria. Un’altra manifestazione nazionale che condurrà centinaia di ingegneri da ogni parte del Paese, nelle nostre città e nella nostra regione».
Il leader provinciale degli ingegneri di Macerata Maurizio Paulini si è dichiarato entusiasta «di ospitare le attività aggregative degli Ordini degli ingegneri d’Italia, offrendo ai colleghi l’opportunità di scoprire le meraviglie che rendono unica la nostra provincia. Partendo da Macerata, con i suoi vicoli intrisi di cultura siamo pronti ad accogliere gli ingegneri italiani e mostrare loro come la nostra professione possa crescere in un luogo dove tradizione, arte e natura si fondono in un abbraccio perfetto».
Raggiante Alberto Romagnoli, unico consigliere nazionale marchigiano del Cni (Consiglio nazionale ingegneri), che si è detto «fortemente onorato d’aver contribuito ad assegnare la prossima sede congressuale per il 2025 agli ordini di Ancona e Macerata».
Commosso e orgoglioso l’intervento di Raffaele Solustri, consigliere della Fondazione del Cni. «Da decano degli ingegneri di questa terra – ha spiegato – lo straordinario traguardo per l’evento congressuale in due capoluoghi di provincia regionali è un ulteriore motivo di orgoglio per chi, come me, già 24 anni fa, ottenne lo stesso, storico, risultato. L’assegnazione del congresso alla nostra regione dimostra che sta continuando la valorizzazione e l’autorevolezza degli ingegneri locali, espressione di un territorio capace di mettere in atto un importante sviluppo infrastrutturale tanto necessario per l’economia marchigiana»
«Il congresso sarà un’importante occasione di studio, confronto e di riflessione per i giovani colleghi marchigiani. Il sisma del 2016, l’alluvione del 2022, il rinnovo delle tratte ferroviarie e l’ampliamento dell’edilizia ospedaliera e il programma infrastrutturale per la connessione stradale delle aree interne con la costa, sono queste le maggiori opere che hanno impegnato e ancora impegnano gli ingegneri che rappresentano il nostro futuro», ha affermato Massimo Conti, presidente della Federazione regionale Ordini degli ingegneri delle Marche.
Grandissima soddisfazione è stata espressa anche dalle numerose personalità politico-istituzionali presenti che hanno sottolineato la grande opportunità rappresentata dal Congresso. Esse, oltre a rilevare una ravvisare una nuova centralità della regione, hanno posto l’accento sul sistema ordinistico, attore decisivo e dinamico, capace di stabilire un costante dialogo propositivo con una molteplicità di organismi che contribuiscono a definire le dinamiche socio-economiche del Paese.
Tra gli intervenuti, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, l’assessore alla Sicurezza e al decoro del Comune di Macerata Paolo Renna, il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, il presidente di Anci Marche, Marco Fioravanti, il deputato Stefano Maria Benvenuti Gostoli, l’eurodeputato Carlo Ciccioli, il commissario sisma Guido Castelli, il pro rettore dell’Università politecnica delle Marche Marco D’Orazio, il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e tante altre autorità, istituzioni e forze dell’ordine.
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