«Porto: spostamento traghetti entro il 2026,
a buon punto la Stazione marittima,
per la ciclabile serve soluzione tecnica»

ANCONA – Grazie alle interrogazioni presentate dai consiglieri dem Petrelli e Giangiacomi stamattina in aula il sindaco Silvetti ha approfondito il focus sui progetti per lo scalo dorico, a partire dal trasloco dello sbarco di passeggeri e tir alle banchine 19, 20 e 21. Non sono mancati i fuori programma

Daniele Silvetti

 

Entro il 2026 sarà spostato alle banchine 19, 20 e 21 l’attracco dei traghetti che approdano al porto di Ancona. La certezza sulla data è arrivata questa mattina dalle parole del sindaco Daniele Silvetti nel corso della discussione di una interrogazione urgente presentata dal consigliere dem Giacomo Petrelli in Consiglio comunale. «Procedere con questo spostamento – ha evidenziato il consigliere d’opposizione del Pd – significa occuparsi di diversi aspetti concreti dalla viabilità, alla facility, passando per l’approdo che richiederà probabilmente qualche intervento come magari un pontone. Le chiedo quindi quale sarà la road map di questo percorso che ci porterà da qui a un anno a vedere concretizzarsi questo operazione».

Giacomo Petrelli

Il sindaco ha spiegato di essersi adoperato già da tempo sulla questione con vari atti amministrativi. «L ‘autorità portuale è un’istituzione prossima al governo e che agisce nella sua piena autonomia ma per quello che concerne i nostri compiti abbiamo ben indicato che questo trasferimento fosse una doppia priorità, – ha scandito- la prima di natura ambientale e igienico sanitaria con la massima attenzione alla qualità di vita dei cittadini, l’altra perché andrebbe ad agevolare solo lo spostamento di circa 60.000 tir che finirebbero da una parte l’altra del porto e che ti permetterebbero di superare quella famosa interferenza del passaggio a livello utile alla riapertura della Stazione marittima. Prenderemmo così 2 piccioni con una fava, come si dice. Per noi è una grande priorità. Il 12 febbraio scorso ho ribadito al presidente dell’Aspm Garofalo con una lettera dettagliata dove andavo a cristallizzare questi 2 aspetti e le cadute molto positive. La risposta del presidente dell’Autorità portuale è arrivata il 27 febbraio e anticipava proprio il contenuto di questa interrogazione e mi si confermava che le attività di realizzazione sarebbero si sarebbero concluse non più tardi del mese di settembre 2025, quindi si sarebbe completata la pavimentazione e tutta quella attività necessaria alla recinzione. Parliamo di un flusso di traghetti che già operano in un’area extra Schengen, quindi con tutte le delimitazioni. Insomma ci consentirebbe di liberare una parte del porto da quelle barriere. C’è anche un discorso estetico perché si andrebbe a liberare un’area del porto per un’attivazione operativa per l’estate 2026» ha ricordato il primo cittadino.

Silvetti ha anche osservato che «quello che ci interessa è che ci sia lo spostamento dei traghetti per lo sbarco dei passeggeri e Tir, comprendendo benissimo che lo sbarco dei traghetti avviene a poppa delle navi quindi ci sarà necessità del famoso pontone, anche mobile. Ad oggi non è ancora stato stabilito dal porto se sarà onere del concessionario realizzarlo visto che saranno banchine assegnate su base di concessione, oppure se sarà proprio l’Autorità portuale a doverle realizzare. Nelle opere di realizzazione non sono previsti questi cosiddetti ‘denti’ utili appunto allo sbarco visto che le navi e i traghetti potranno attaccare soltanto di lato e non come fanno ora a poppa. Un aspetto sul quale l’Autorità portuale ci potrà rispondere nel prossimo futuro. – ha aggiunto – Qui si ferma la mia competenza. Ho visto anche la bozza del nuovo Piano regolatore del porto che prevede lo spostamento dei traghetti quindi credo che anche gli strumenti stiano andando nella direzione giusta con l’accelerazione che mi si conferma che i lavori di pavimentazione termineranno a settembre 2025. Insomma stiamo arrivando velocemente alla conclusione di un iter che fa combaciare più interessi, del Comune, dell’autorità portuale, degli operatori commerciali e dei cittadini di Ancona residenti nel centro storico».

Il presidente Simone Pizzi

Nella replica il consigliere Petrelli non si è detto del tutto soddisfatto della risposta. «Mi aspettavo che riuscissi a darmi un road map più definita, considerato che lei sindaco deteniene la delega al porto. – ha detto- Mi aspettavo che conoscesse beni passaggi, anche operativi, in merito ad esempio alla viabilità. Sappiamo che questa operazione di spostamento è possibile, indipendentemente dalla conclusione di quei lavori. E’ un’operazione che tutti vogliamo, da sinistra a destra, la città la vuole anche dal punto di vista ambientale. Lo spostamento alle banchine 19, 20 e 21 dei traghetti andrebbe anche a migliorare dal punto di vista ambientale la situazione perché le emissioni anziché stagnare sotto il Guasto tendono a disperdersi verso mare. Mi aspetto quindi che da qui a settembre lei potrà aggiornarci sul da farsi del piano operativo. Noi vigileremo».

Più movimentata invece la discussione dell’interrogazione sulla Stazione marittima e sulle piste ciclabili pensate per il porto, promossa dalla consigliera Mirella Giangiacomi (Pd), rinviata a più riprese nel corso della mattinata per l’assenza in aula per impegni del vice sindaco Giovanni Zinni. Alla fine su insistenza della consigliera, ha deciso di rispondere il sindaco Silvetti ma nello scambio di battute animate, in fase di replica, si è inserito con osservazioni non richieste l’assessore Tombolini e il presidente del Consiglio comunale, Simone Pizzi è stato costretto a sospendere la seduta per riportare l’ordine in aula.

Mirella Giangiacomi

Il sindaco Silvetti ha ricordato di essersi confrontato con i vertici di Rfi anche «per la Stazione marittima ferroviaria e di alcune zone di interazione porto-città. «Per la stazione è stato dato avvio al procedimento di progettazione e di reperimento risorse per la riattivazione alla struttura e che prevederà l’utilizzo di 2 binari esistenti e la realizzazione di tutta la rete aerea che è stata dismessa dall’interferenza per il passaggio a livello. – ha riferito – Per quanto riguarda il resto del fascio di 7 binari si prevede la rimozione e una disponibilità di massima per l’ubicazione di un parcheggio. Per la pista ciclabile abbiamo chiesto ai Rfi di verificare se nella sede oggi occupata da un binario sia possibile individuare il percorso ciclabile, quella che noi abbiamo eliminato da via Marconi. Abbiamo chiesto di proporci una soluzione che possa essere sottoposta anche alla Autorità portuale. – ha ricordato – La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con l’Autorità di sistema portuale anche su altri temi come la nuova viabilità avanti la Stazione Centrale e la possibilità di vedere la realizione di un sovrappasso a ridosso del parcheggio del Verrocchio. La stazione marittima ferroviaria è stata inserita come infrastruttura anche all’interno del nuovo Prg del porto e così ricompare dopo che era stata stracciata, e la Regione si è già dichiarata disponibile a finanziare la tratta che vedrà collegare l’aeroporto di Falconara, la stazione Centrale e la stazione marittima ferroviaria. La parte progettuale di Rfi in questa prima fase vedrà la sua conclusione entro quest’anno. Per la ciclabile stiamo aspettando che ci venga prospettata la soluzione tecnica, che ci consenta di dare questa piccola infrastruttura sempre in sede portuale e con l’accordo con l’autorità portuale»

Il Comune, ha ribadito il sindaco, sta studiando «una maggiore accessibilità nell’interazione porto-città per quella che è la mobilità dolce e che ci possa prospettare una progettualità che serve anche alla riattivazione della stazione ferroviaria». La consigliera Giangiacomi ha osservato che «tra voi e l’autorità portuale sembra un dialogo tra sordi perché non dite le stesse cose. Ma è un problema vostro». Ha poi rilevato come la cancellazione della ciclabile di via Marconi, realizzata nell’era Covid, per la fluidificazione del traffico «ha comportato il completo tappo della città di Ancona. Adesso ci parla di una ciclabile vicino ai binari se non si è spiegato male e allora si tratterebbe di un grosso problema. Nel pums che neanche ci avete presentato dite che state andando verso un incremento del 15% della mobilità dolce e ci chiediamo quando ci sarà il rispetto di questo impegno. Avete preso in giro gli anconetani e di questo prendiamo atto».

(Redazione CA)

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