Approda domani in Consiglio comunale di Ancona la discussione sull’aggiornamento del Piano di emergenza comunale di Protezione Civile. La proposta di deliberazione consiliare è stata illustrata questa mattina nella I Commissione dal vicesindaco Giovanni Zinni insieme al dirigente del Servizio Manutenzioni e Protezione civile e ai tecnici che l’hanno elaborata. «Gli uffici comunali hanno svolto un grande lavoro di programmazione e pianificazione secondo quanto richiesto dal legislatore nazionale e dalla direttiva 2024 della Regione – ha esordito Zinni – conformando tutto il sistema di Protezione civile al metodo ‘Augustus’ per affrontare le diverse tipologie di rischio, dalle fasi emergenziali a quella della attività amministrativa conseguenziale allo stato di emergenza e allo stato riparativo».
Il ‘nuovo’ Piano prevede una casistica più estesa nell’individuazione dei rischi rispetto al passato. «Si parla del rischio sismico ma anche di maremoto e tsunami, di rischio idrogeologico-idraulico, frane e alluvioni, mareggiate, neve e temporali, ma anche di deficit idrico, della presenza di cavità, e di rischio incendi boschivi, ad esempio quello che in via preventiva ci vede impegnati d’estate ogni anno in collaborazione con i vigili del fuoco in particolare modo dell’area di Portonovo.- ha ricordato Zinni – Prevede anche anche scenari di inquinamento ambientale, industriale, il rischio ondate di calore e l’emergenza sanitaria. E anche qui gli esempi non mancano: dalle disinfestazioni e bonifiche per insetti all’emergenza Covid 19.
Il Piano è articolato in più fascicoli, corredati da molteplici cartografie e microzonizzazioni. Un paragrafo affronta anche i casi di incendi con alto numero di persone coinvolte fino ad arrivare addirittura alle emergenze radiologiche nucleari. «Un rischio che sulla scena internazionale viene paventato ma è auspicabile che non avvenga mai. – ha commentato Giovanni Zinni – Tra i rischi viene incluso anche quello del rinvenimento di ordigni bellici che invece è una attività frequente che abbiamo affrontato con l’Esercito italiano con una procedura di messa in sicurezza all’interno di un diametro geografico». Ampio spazio viene dedicato anche al modello di intervento, caso per caso, della Protezione civile con il rafforzamento delle funzioni del Centro Operativo Comunale (Coc) soprattutto nella fase di prevenzione e nella gestione dei volontari. «La parte finale del Piano dopo la gestione di un’emergenza affronta le procedure successive – ha concluso il vicesindaco – Penso ad esempio al censimento Aides per il post sisma che poi diventa il presupposto per l’erogazione di rimborsi» ha esemplificato.
Stamattina in I Commissione consiliare è stata messa in evidenza anche l’importanza di far conoscere e divulgare alla popolazione i contenuti di questa programmazione attraverso vari canali, dai volantini per i più anziani ai social per i più giovani o a incontri pubblici per spiegare, quartiere per quartiere, dove si trovano le aree sensibili di raccolta da raggiungere in caso di emergenza. Nei prossimi mesi il Piano sarà pertanto oggetto di una serie di azioni di comunicazione, rivolte in particolare a tutta la cittadinanza, sarà digitalizzato e pubblicato, come prevede la normativa, sul sito web istituzionale del comune di Ancona. Verranno inoltre installati cartelli indicativi con Qr code nei luoghi della città per indicare i percorsi sicuri. I tecnici hanno spiegato che il Piano di Protezione civile sarà inter-operativo con tutti i Piani della Regione Marche e nazionale della Protezione civile. Il Piano di Protezione civile aggiornato e votato dall’aula consiliare sarà infine condiviso con altri uffici comunali che rilasciano titoli autorizzativi. Anche il Prg dovrà recepirlo.
(Redazione CA)
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