Gestore unico rifiuti ‘in house’,
Daniele Silvetti: «Si va avanti
con novità dal sindaco di Osimo»

ANCONA – Durante la discussione sul Dup 2026-2028, oggi in Consiglio comunale il primo cittadino dorico ha ribadito la volontà di mantenere il controllo pubblico di AnconAmbiente, società candidata alla gestione del servizio a livello provinciale, ritenendolo strategico. Le opzioni allo studio sul versante osimano includerebbero la liquidazione del socio privato di Astea spa o l’eventuale scorporo delle attività di spazzamento rifiuti in una nuova società, perché una delle criticità nella fusione di Ecofon in AnconAmbiente nasceva dal titolo partecipativo Astea (con socio privato) contenuto nella stessa società oggi in liquidazione

Daniele Silvetti, oggi pomeriggio in Consiglio comunale

L’amministrazione comunale di Ancona intende mantenere il controllo pubblico di AnconAmbiente, considerato come un servizio strategico per la gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona. Lo ha ribadito oggi in Consiglio comunale il sindaco Daniele Silvetti durate il lungo intervento di illustrazione del Dup 2026-2028 con focus sulle società partecipate al Comune. «Questo obiettivo è condiviso con altri Comuni del territorio, come Fabriano, Jesi, Sassoferrato, Chiaravalle e Cerreto d’Esi, nella logica di preservare il patrimonio pubblico e superare la frammentazione attuale. – ha spiegato Silvetti – La volontà è infatti quella di razionalizzare il sistema delle società partecipate», passando da una gestione dispersa a un modello più efficiente e integrato.

In un veloce excursus ha ricordato gli atti più recenti che risalgono all’assemblea dei soci del 17 luglio 2025, che ha confermato la candidatura di AnconAmbiente come gestore unico dell’Ato2 rifiuti. «AnconAmbiente è l’unico soggetto dotato di affidamento in house nella provincia di Ancona. Il 21 luglio ha formalizzato la propria ricandidatura come gestore unico per il ciclo integrato dei rifiuti, un passaggio fondamentale per la continuità del servizio.- ha rammentato il sindaco – Il 26 settembre l’assemblea dei soci ha deliberato all’unanimità di avviare un percorso concreto per rafforzare il progetto del gestore unico, anche per rispondere alle criticità sollevate nei ricorsi al Tar Marche. Il primo passo è il mandato alla governance per procedere con la fusione per incorporazione di Sogenus, l’affitto di un ramo d’azienda per il Cis», Jesi Servizi, tutte società che sono interamente pubbliche, e altre attività che coinvolgono i Comuni che fanno parte dell’Ata 2. Nel nuovo progetto societario l’azienda partecipata dal comune di Ancona acquisendo rami di azienda potrà così portare avanti azioni che mirano a consolidare un’unica grande realtà pubblica.

Silvetti ha anche ribadito la previsione dell’aumento di capitale di AnconAmbiente, utile a coinvolgere i Comuni non ancora serviti da un gestore in house ma da operatori privati. «Questo permetterà ovviamente a tutti i Comuni di poter partecipare sottoscrivendo capitale» ha sottolineato, e si amplierà in questo modo il perimetro pubblico.

E’ entrato poi nel dettaglio dei rapporti con il Comune di Osimo comunicando l’avvio di iniziative rilevanti per adeguare la situazione della società Astea. Nei piani AnconAmbiente infatti avrebbe dovuto incorporare anche Ecofon, società partecipata che porta in pancia un titolo partecipativo di Astea, spa dove è presente dal 2002 un socio privato (Gpo che detiene circa il 20% del capitale sociale, ndr). Una condizione ritenuta incompatibile con l’affidamento del servizio rifiuti in house. Nell’ambito del piano per la gestione unica dei rifiuti a livello provinciale, Ecofon avrebbe dovutoe essere acquisita attraverso una fusione per incorporazione da AnconAmbiente. «Il sindaco di Osimo mi ha annunciato una serie di attività che sono molto ampie – ha detto in aula Daniele Silvetti – e che vanno dalla liquidazione nel socio privato di Astea, quindi con impegno importante da parte dell’Amministrazione comunale e io prendo atto degli interessi di questa scelta, o di un eventuale attività di scorporo dell’attività relativa allo spazzamento relativa appunto alla raccolta rifiuti, creando una nuova società. Perché una delle criticità era appunto il titolo partecipativo che era contenuto in Ecofon, società che è stata posta in liquidazione».

(Redazione CA)

 

«Astea ed Ecofon vanno difese per garantire a Osimo un ruolo centrale»

Ata 2 e gestore unico rifiuti, no del Tar all’affidamento in house Massimo Olivetti: «Ve l’avevo detto»

Ok al Piano delle Partecipate, la commissaria prefettizia: «Restano tutte anche Ecofon seppure con problemi»

 



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X