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Delitto di Osimo: veterinario ucciso
con 15 coltellate,
fatale quella alla schiena

Olindo Pinciaroli ha tentato fino all'ultimo di difendersi. Lo dimostrano i tagli trovati sulle mani. I fendenti lo hanno colpito anche al viso, alla pancia e al capo. Una fine rapida per dissanguamento. Questo il primo esito dell'autopsia effettuata a Torrette. I colpi sono compatibili con il coltello ritrovato sul luogo del delitto e dove ci sarebbero le impronte dell'unico indagato per omicidio, il 23enne ascolano Valerio Andreucci

Il luogo dell’omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli

 

L’arrivo del medico legale Adriano Tagliabracci prima dell’autopsia a Torrette

 

di Marina Verdenelli

(Foto Giusy Marinelli)

E’ stato ucciso con almeno 15 coltellate di cui una fatale, alla schiena, che lo ha trafitto raggiungendo il torace e colpendo due organi vitali, cuore e polmone. Una fine molto rapida per dissanguamento. E’ morto così Olindo Pinciaroli, il veterinario maceratese di 53 anni assassinato domenica ad Osimo (leggi l’articolo). Lo hanno evidenziato i primi esiti dell’autopsia effettuata nel pomeriggio ad Ancona, all’ospedale di Torrette, dal medico legale Adriano Tagliabracci. L’accertamento è andato avanti per due ore e mezza. I numerosi fendenti, inflitti sia di taglio che con la punta, quindici i più evidenti, sono stati rilevati al viso, alla pancia, al capo, al torace e alla schiena e sono compatibili con il coltello ritrovato a cento metri dal luogo del delitto, dai carabinieri. Lo stesso coltello su cui ci sarebbero le impronte dell’unico indagato per omicidio, il 23enne ascolano Valerio Andreucci (leggi l’articolo).

Valerio Andreucci e Olindo Pinciaroli

Il corpo del veterinario non presenta segni compatibili con un investimento. Solo fendenti di taglio e con la punta della lama, riscontrabili in maniera meno profonda anche alle mani e che evidenziano il tentativo disperato di difendersi da quei colpi sferrati uno dietro l’altro. All’autopsia, iniziata poco dopo le 16, era presente anche il consulente di parte, nominato dai familiari della vittima, il medico legale Manuel Papi di Rimini. La stessa famiglia si è affidata anche ad un avvocato di San Benedetto, Antonio Carano, presente questa mattina quando è stato affidato l’incarico dell’esame autoptico.

In mattinata si è tenuta l’udienza di convalida di Andreucci e il giudice non ha convalidato il fermo del 23enne confermando però la misura cautelare in carcere (leggi l’articolo).

 

 

Il furgone dove è stato ucciso il veterinario

Il furgone dove è stato trovato morto l’uomo

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