E’ iniziata la perizia psichiatrica su Luca Traini che era stata disposta dai giudici della Corte d’assise del tribunale di Macerata e affidata allo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi. L’esperto ieri ha incontrato il “lupo” nel carcere di Montacuto di Ancona. Primo step è stata quella sull’anamnesi di Traini. Picozzi è poi ritornato in carcere anche oggi quando con il 29enne maceratese ha parlato del giorno del raid razzista.
Il giorno era il 3 febbraio scorso quando Traini uscì di casa armato di pistola e raggiunse Macerata dove poi, a bordo della sua Alfa iniziò a girare per la città e si mise a sparare. Sei le persone, tutte d’origine africana, che vennero colpite dal “lupo” e ferite. Traini era poi stato arrestato dai carabinieri.
Per quell’episodio Traini è imputato per strage. Uno dei quesiti che i giudici hanno posto al consulente è appunto accertare se il 29enne quel giorno fosse in grado di intendere e di volere. Una perizia svolta dalla difesa nei mesi scorsi aveva accertato che il 29enne aveva la capacità di volere fortemente scemata.
Alla perizia partecipano anche il consulente della difesa, Giovanni Battista Camerini, e della procura, Marco Marchetti. Picozzi si è preso tempo fino al 23 agosto per presentare i risultati. I prossimi accertamenti dovrebbero essere i test. Traini la scorsa settimana aveva dato in escandescenze tirando testate e pugni contro un muro.
Un episodio che sarebbe stato scatenato dalla notizia della richiesta della procura di sollevare dall’accusa di omicidio due degli indagati (Desmond Lucky e Lucky Awelima) per il delitto di Pamela Mastropietro. «Dopo la crisi, ora in carcere lo hanno stabilizzato con dei farmaci per l’umore. Quindi adesso è più tranquillo» spiega l’avvocato Giancarlo Giulianelli, che assiste Traini.
(Gian. Gin.)
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