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Taser ai vigili, Rubini: «Non è così
che si garantisce la sicurezza»

ANCONA - Il consigliere comunale di Altra idea di città torna sull'episodio di violenza accaduto lungo corso Garibaldi che ha visto come protagonista un 31enne bengalese che ha aggredito alcuni passanti e due agenti della Municipale. «Abbiamo assistito ad una gogna mediatica fatta di insulti e condanne a morte contro una persona in evidente stato confusionale. Vomitevole la reazione delle destre»

Il consigliere comunale di Ancona di Altra idea di città, Francesco Rubini

 

Città solidali ed efficienti, decoro e partecipazione, politiche abitative e sociali. Questa la ricetta di Francesco Rubini, consigliere comunale di Altra idea di città per garantire la sicurezza in città ed «arginare il clima d’odio di intolleranza in cui è caduto il nostro Paese e la nostra città». È la risposta che il leader del movimento politico anconetano a quanti dai partiti ai sindacati sono tornati a chiedere di armare i vigili urbani, dotandoli in particolare della pistola elettrica, dopo l’aggressione ai due agenti della polizia municipale e ad alcuni passanti da parte del 31enne bengalese. «Dopo i fatti di corso Garibaldi abbiamo assistito allo spettacolo beceri della gogna mediatica dello straniero che questa volta ha avuto come bersaglio una persona in evidente stato confusionale, reo di aver aggredito alcuni passanti − afferma Rubini −. La sua vera colpa? Non essere italiano. Condizione da sola sufficiente per garantirgli un nutrito tribunale del popolo tra insulti, condanne a morte e sproloqui non degni di un qualsiasi popolo civile. Ma ciò che è ancora più grave è la risposta vomitevole della destra cittadina che – come se non bastasse la surreale proposta di assegnare le case popolari sulla base del colore della pelle e non più in relazione al reddito – ha deciso, capitanata dalla Lega, per l’ennesima volta, di cavalcare la notizia per ripartire con la solita litania della sicurezza in città, utilizzandola per tornare a spingere sulla proposta di dotare di armi taser la polizia municipale. A fronte di tutto questo − prosegue Rubini −, occorre fare fronte comune, tornare a mobilitare le coscienze democratiche della città al fine di arginare una deriva securitaria e intollerante che rischia di fare del Paese e della nostra città un vero e proprio far-west, aumentando insicurezza e diseguaglianze. La sicurezza si costruisce piuttosto a partire da città solidali ed efficienti, dal decoro e dalla partecipazione, da politiche abitative e sociali degne di questo nome, dalla qualità della vita e dell’ambiente, dalla bellezza e funzionalità dei quartieri. Si costruisce con un sistema giudiziario capace di garantire processi veloci e giusti, con corpi di polizia numericamente e professionalmente all’altezza dei compiti loro affidati, con un numero di magistrati sufficienti a fronte di un abnorme carico di lavoro.
Nessuna società potrà mai salvarsi dotandosi di odio, paura e armi. Chi soffia sul fuoco dell’insicurezza sociale è parte del problema e non della soluzione».

«Taser ai vigili e corsi di autodifesa», sindacati contro il Comune dopo l’aggressione ai due agenti

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