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Parco del Conero: serve un secondo commissario
Piazzini incompatibile, è progettista del piano del Passetto

ANCONA- A confermarlo il vicesindaco Sediari, rispondendo ad un'interrogazione di Rubini, smentendo così in parte quanto detto ieri dalla prima cittadina. Acclarato il conflitto d'interessi dell'architetto che non può esprimere il parere, quale rappresentante del Parco, sul piano di recupero delle grotte che egli stesso ha predisposto

 

 

La nomina di un secondo commissario del Parco del Conero – ad acta per il Passetto – paventata dall’associazione Italia Nostra, è stata confermata oggi in Consiglio comunale dal vicesindaco Pierpaolo Sediari, che ha smentito in parte quanto scritto ieri in una fervente nota di replica dalla prima cittadina Valeria Mancinelli. La questione è finita sui banchi di palazzo degli Anziani con un’interrogazione del consigliere Francesco Rubini (Altra Idea di Città), sul conflitto di interessi dell’attuale commissario, Maurizio Piazzini, che è anche progettista del piano di recupero delle grotte del Passetto su cui l’Ente Parco è chiamato ad esprimere un parere. Conflitto d’interessi confermato da Sediari, cosa che ha lasciato sorpreso persino l’interrogante.
«L’architetto Piazzini è stato incaricato della redazione del piano di recupero delle grotte del Passetto nel 2006, quando chiaramente non avevamo sentore che poi sarebbe diventato commissario – ricostruisce le tappe Sediari –. Nel momento in cui ci sono stati presentati gli elaborati per la proposta preliminare del piano di recupero delle grotte integrata con gli screening di Vas (valutazione ambientale strategica), ci siamo trovati ad un punto in cui il Parco del Conero doveva esprimere un parere quale soggetto con competenze ambientali. Si è acclarato – ha ammesso laconicamente – quello che era il conflitto di interessi tra il ruolo di presentatore di un piano di recupero e di commissario. Commissariamento, ricordo, deciso dalla Regione. Il comune ha quindi chiesto alla provincia, nella conferenza dei servizi del 4 dicembre, di girare alla Regione la questione della nomina di un commissario ad acta per dirimere questa situazione, e ci è stato risposto che è all’attenzione della segreteria del presidente per poter procedere con gli atti dovuti. Chiaramente – aggiunge Sediari, il piano di recupero delle grotte del Passetto è obiettivo prioritario dell’amministrazione comunale e aspettiamo una definizione veloce degli atti per espletare la procedura in tempi brevi attraverso un commissario ad acta». Il tutto, sempre che nel frattempo non venga varata la legge regionale di riforma della governance dell’Ente, che porrebbe fine al Commissariamento, ma che non riesce a vedere la luce per il veto del Cal e dei quattro Comuni ricadenti nell’area.
Dal canto suo, Rubini commenta sorpreso: «Prendo nota che quel piano è un obiettivo di questa amministrazione e con carte a buon punto e inviate a provincia. Le dichiarazioni del sindaco andavano in senso opposto. In ogni caso, la risposta ha reso evidente che ci sono questioni politiche dietro alla riduzione dell’Ente ad un colabrodo, mettendo in difficoltà anche ordinaria amministrazione. Inoltre, ho ascoltato inversione temporale dei problemi che mi sconvolge: mi chiedo – conclude – se in origine sia stata scelta opportuna nominare commissario del Parco un urbanista che aveva e continua ad avere incarichi e progetti su un territorio che insiste sui comuni che governano il parco».

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