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Pannelli mangia-inquinamento,
Falconara vuole sperimentare
il progetto dell’università di Madrid  

AMBIENTE - Il sindaco Stefania Signorini: «Orgogliosa che il Comune partecipi a una progettazione internazionale tanto all’avanguardia». L’assessore Valentina Barchiesi: «Vanno utilizzati tutti gli strumenti in un territorio soggetto a forte pressione ambientale»  

da sinistra l’architetto Manuela Vecchietti, l’architetto Alessandra Marincioni, l’ingegnere Giovanna Badiali, la professoressa Francesca Olivieri, l’assessore Valentina Barchiesi, l’architetto Daniela Leone e l’architetto Carol Cesaretti

Potrebbe essere Falconara una delle prime città europee a sperimentare i pannelli ‘mangia-inquinamento’ progettati dall’Università di Madrid, totem da posizionare nelle strade e nelle piazze cittadine, realizzati con materiale vegetale per assorbire le sostanze inquinanti più diffuse, come polveri sottili (Pm10 e Pm2,5), anidride carbonica (CO₂), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), ozono (O₃) e composti organici volatili (VOCs). Il Comune di Falconara è infatti tra le istituzioni che sostengono il progetto di ricerca Muac (Modules for urban air cleaning), frutto dello studio di un gruppo di partner guidati dalla professoressa Francesca Olivieri, docente di architettura del Politecnico di Madrid e membro del Comitato direttivo di ‘Innovation and technology for development center’ all’interno della stessa università. Lo stesso Comune di Falconara ha aderito come partner alla ricerca, che ha già concluso le prime due fasi di studio e realizzazione di un prototipo. Ora l’obiettivo è quello di riuscire, attraverso l’ottenimento di fondi grazie alla partecipazione a un bando europeo, a studiare, realizzare e diffondere i moduli progettati. E’ dal maggio del 2018, durante la seconda legislatura Brandoni, che il Comune sostiene il progetto: la prima lettera di adesione era stata firmata dall’ex assessore Matteo Astolfi e ora il testimone è passato all’assessore Valentina Barchiesi. A novembre la Giunta Signorini ha approvato una nuova delibera di sostegno alle fasi successive del progetto, una decisione presa dopo che lo stesso architetto Olivieri è stata ospite al Castello per illustrare all’assessore Barchiesi e alle esperte di ambiente e urbanistica le fasi dello studio e i progetti in essere.

Il Comune di Falconara è infatti interessato anche ad altri progetti, di cui potrebbe diventare il primo sperimentatore, tanto che lo stemma dell’ente locale campeggia in primo piano sul sito del progetto Muac nella sezione dedicata ai partner. «Abbiamo confermato il nostro sostegno perché lo studio è apparso subito molto innovativo – è il commento dell’assessore Valentina Barchiesi – e crediamo che vadano utilizzati tutti gli strumenti, anche sperimentali, per contrastare l’inquinamento e migliorare la qualità della vita in un territorio comunale caratterizzato da numerosi fattori di pressione ambientale, anche cercando di avviare sperimentazioni fuori dall’Italia. Il team impegnato nel progetto è altamente qualificato e siamo stati onorati di ospitare al Castello, lo scorso 19 novembre, l’architetto Olivieri, che ha voluto conoscere personalmente i tecnici comunali. Il nostro sostegno può contribuire all’ottenimento del nuovo finanziamento per la realizzazione di moduli da installare anche nella nostra città». «Questo progetto – sottolinea il sindaco Stefania Signorini – è in linea con tutta la nostra attività volta a contrastare l’inquinamento e rappresenta uno dei tasselli di una politica ambientale complessiva che si sviluppa su più fronti. Sono orgogliosa che la nostra città sia protagonista di iniziative così all’avanguardia. L’adesione al Muac ci permette di lavorare in sinergia in un contesto internazionale».

 

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