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Spaccio organizzato, il latitante:
«Non sono un pusher, chiedo l’elemosina»

MACERATA - Il giovane nigeriano questa mattina è comparso davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia. Era finito in manette domenica, catturato alla stazione ferroviaria di Fabriano

 

Il questore Pignataro con il commissario capo Maria Raffaella Abbate

 

«Non sono uno spacciatore, chiedo l’elemosina». Si difende così il 33enne nigeriano che domenica è stato arrestato dalla polizia a Fabriano su ordine di custodia in carcere spiccato dal gip Domenico Potetti del tribunale di Macerata. L’uomo, Osasu Stanley Ogi Emwonyi, compare nell’indagine Ishan della Squadra mobile di Macerata che contempla lo spaccio di eroina a Macerata. Uno spaccio organizzato che avveniva nel parco di Fontescodella, ai Giardini Diaz, davanti a due scuole, e a Treia. Ogi Emwonyi, difeso dall’avvocato Luca Froldi, questa mattina è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia in carcere. Il giovane si trova in cella a Montacuto di Ancona. Il nigeriano si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma sostiene comunque di non essere uno spacciatore.

L’avvocato Luca Froldi

Gli inquirenti gli contestano una trentina di cessioni di droga, a 4 clienti. Lo stupefacente lo aveva venduto a Macerata, secondo la polizia, tra il novembre del 2017 e il marzo del 2018. Ricercato dai primi di dicembre, il 33enne è stato fermato a Fabriano. Aveva raggiunto la città dell’Anconetano perché voleva partire per Napoli per raggiungere degli amici e dei famigliari. Invece Squadra mobile e polizia ferroviaria lo hanno rintracciato alla stazione e arrestato. L’indagine sullo spaccio organizzato a Macerata si divide in due tronconi. Uno di questi è seguito dalla polizia (15 le ordinanze di custodia emesse) e l’altro dai carabinieri (12 le ordinanze). Si tratta di una attività di spaccio che coinvolge africani, specialmente nigeriani. Il 33enne è l’undicesimo arresto della polizia (4 persone sono latitanti).

(Gian. Gin.)

Controlli alla stazione: 33enne in manette

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