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Incendio Tontarelli, le analisi:
non c’è diossina su frutta e verdura
Revocata l’ordinanza

CASTELFIDARDO - Nell'immediatezza dei fatti, lo scorso 16 aprile erano stati riscontrati incrementi apprezzabili dei valori di benzene nell’aria, in direzione sottovento alle Crocette. Ma gli ultimi rilevamenti anche nelle falde acquifere hanno escluso contaminazioni

Il sindaco Roberto Ascani

 

 

Rientrano nei limiti di riferimento i valori accertati dall’Arpam sulle coltivazioni e nel terreno internamente ed esternamente alla azienda Tontarelli, segnata dall’incendio dello scorso 16 aprile. Non sono state rilevate tracce di diossina né di metalli pesanti e su suggerimento dell’Asur, stamattina il sindaco di Castelfidardo ha revocato l’ordinanza che a titolo cautelativo sospendeva la raccolta di frutta ed ortaggi, del pascolo degli animali e vietava l’utilizzo di foraggi prodotti nelle zone di territorio potenzialmente oggetto di ricaduta degli inquinanti. L’ordinanza era stata emessa nelle ore successive all’incendio che si era verificato nello stabilimento Tontarelli proprio la mattina del 16 aprile. Anche le altre analisi condotte da Arpa risultano negative.«Le prime analisi relative ai campioni di suolo e vegetali raccolti nell’area circostante la ditta Tontarelli sono rassicuranti – spiega il sindaco Roberto Ascani- Visti i valori rappresentati circa le concentrazioni degli inquinanti rilevati che sono inferiori ai limiti previsti ho immediatamente revocato l’ordinanza».

L’incendio aveva coinvolto i magazzini dei prodotti semilavorati (materiali plastici a base polipropilene) e le dimensioni importanti dell’evento, comunicate dai Vigili del Fuoco intervenuti, avevano comportato l’applicazione da parte di Arpam dei protocolli specifici di intervento per il monitoraggio delle matrici ambientali coinvolte (aria, acque, suoli) e delle coltivazioni, queste ultime in collaborazione con Asur-Area Vasta 2. «Dalle 6 del 16 aprile le condizioni meteo hanno favorito la dispersione verso l’alto, e quindi in direzione Sud-Sudest, della nube alimentata dall’incendio, che ha quindi continuato a propagarsi a quote abbastanza lontane dal suolo. – spiega in un comunicati stampa l’Arpam – Nelle immediate vicinanze dell’impianto, fino a metà giornata, erano stati riscontrati incrementi apprezzabili dei valori di benzene nell’aria. A distanza dalla zona interessata, in direzione sottovento in località le Crocette, sono stati campionati Benzene, Ipa, Diossine e Pcb diossina simili e metalli pesanti. Le successive prove di laboratorio hanno evidenziato, per tutti gli inquinanti considerati, valori di concentrazione paragonabili al fondo».

Le indagini dell’Agenzia hanno riguardato anche la qualità delle acque superficiali e sotterranee della zona senza aver rilevato contaminazioni riconducili all’evento. Continuano comunque i campionamenti sulle acque sotterranee. Nei giorni successivi Arpam ha esteso le indagini alle deposizioni al suolo, campionando terreni superficiali in direzione sempre sottovento all’incidente, fino a una distanza di circa 3 km dallo stabilimento Tontarelli. Anche in questo caso gli accertamenti di laboratorio hanno escluso contaminazioni da metalli pesanti, Ipa, Diossine e Pcb diossina simili.

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