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Inchiesta appalti Asur,
la difesa di Marini:
«Sempre rispettato le regole»

SCANDALO SANITA' - L'avvocato Roberto Marini: «Il direttore è tranquillo ed è regolarmente al lavoro. Stupiti dalla tempistica dell'indagine, perché pochi giorni prima del rinnovo dell'incarico?». Fabio Badiali, sindaco di Castelplanio: «Nella mia vita ho agito sempre correttamente». L'inchiesta della procura di Ancona riguarda appalti Asur e i reati vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti

Alessandro Marini, dg dell’Asur Marche

 

di Federica Serfilippi

«Il direttore è tranquillo ed è al lavoro perché crede di aver sempre agito rispettando le regole. Cosa stupisce di questa inchiesta? La tempistica. Perchè fare una perquisizione a pochi giorni dal rinnovo delle cariche amministrative della sanità marchigiana?». A lanciare il sasso del dubbio è l’avvocato anconetano Roberto Marini, difensore del direttore generale dell’Asur Marche, Alessandro Marini, finito nella maxi inchiesta aperta dalla procura di Ancona su una serie di presunti appalti all’interno del contesto sanitario regionale. Il dirigente risulta essere indagato assieme ad altre nove persone per fatti che vanno dal 2015 ai primi mesi del 2019.  La settimana prossima si riunisce la commissione che dovrà presentare al governatore Ceriscioli una cerchia di nomi da piazzare ai vertici della sanità regionale: Asur Marche, Ospedale riuniti, Inrca e Azienda ospedaliera Marche nord. Tutti e quattro i dirigenti attualmente in carica, ovviamente, sperano nel proseguo dell’incarico. Tra questi c’è, appunto, il direttore Marini.

Il sindaco Badiali

«Alcuni fatti contestati dalla procura sono del 2015, l’inchiesta prende anche in considerazione bandi di gara indetti nel 2018. Perchè aspettare così tanto per una perquisizione?» si chiede l’avvocato Marini. «Questo è l’unico particolare che ha lasciato il direttore un po’ spiazzato. Per il resto, è tranquillo perchè crede di aver sempre operato nel modo giusto. Spera che venga accertata presto la verità dei fatti» dice ancora l’avvocato Marini. Il dg, per cui le per cui le ipotesi di reato sono corruzione, tentata turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e tentato abuso d’ufficio, ha subito martedì mattina la perquisizione domiciliare e nel suo ufficio operata dai militari della Guardia di finanza. Gli è stato sequestrato il cellulare e il contenuto del pc. Verranno analizzati dai militari assieme ad altri dispositivi e documentazione prelevata ad alcuni indagati. Conclude Marini: «Chi ricopre certe cariche, che sono anche di natura politica, può anche finire in mezzo a inchieste del genere. Soprattutto dopo le indagini recenti a livello nazionale». Tra gli indagati c’è anche Fabio Badiali, ex consigliere regionale del Pd e neosindaco di Castelplanio. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe intascato mille euro per cercare di aggiustare un bando di gara: «Nella mia vita ho agito sempre correttamente e non ho preso mai una lira da nessuno e lo dimostrerò». Badiali, difeso dall’avvocato Marina Magistrelli, è accusato di tentata turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione e traffico di influenze illecite.

Tra presunti mediatori e imprenditori, sono questi gli indagati: Norberto Pesarini, Mauro Pieroni, Michele Magagna, Luigi Posadinu, Luciano Facchini, Sergio Venditti, Alessandro Pedone. Nel registro degli indagati c’è anche Fulvia Dini, funzionaria regionale, per cui è stato ipotizzato il tentato abuso d’ufficio per un solo episodio: per la procura avrebbe predisposto in concorso con Marini una gara fittizia per giustificare un pagamento diretto a un avvocato.

 

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