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Emergenza Covid, è incognita eventi
Marasca: «Stiamo studiando soluzioni
per rimodulare l’offerta culturale»

L'INTERVISTA all'assessore alla Cultura del Comune di Ancona: «Stiamo lavorando a una programmazione straordinaria, ripensata per garantire la sicurezza, anche con l'aiuto di apparati tecnologici. In ogni caso, se non c'è l'intervento statale, il Comune non avrà soldi per fare nulla.»

L’assessore alla Cultura, Paolo Marasca

 

di Martina Marinangeli

Non solo la Fiera di San Ciriaco. A causa dell’emergenza Covid, tutti gli eventi e i festival andranno ricalibrati e ripensati perché, anche quando si allenteranno le maglie del lockdown, è difficile immaginare che si possano organizzare spettacoli o concerti con migliaia di persone. «Questo non significa che l’offerta culturale sarà azzerata – rassicura l’assessore Paolo Marasca – anzi: stiamo studiando soluzioni logistiche e tecnologiche per garantire un’alternativa». Ma platee come quelle di Spilla o serate come quelle delle Notti Bianche appaiono un miraggio ai tempi del Coronavirus.

Assessore Marasca, che fine faranno i festival e gli eventi culturali che, negli scorsi anni, hanno animato le estati anconetane?
«Con gli organizzatori stiamo lavorando ad una programmazione straordinaria, ripensata per garantire la sicurezza, anche con l’aiuto di apparati tecnologici. Alcuni appuntamenti sono in procinto di essere cancellati, altri lo sono già stati, in particolare quelli con ospiti internazionali».

Il festival Spilla, ad esempio. Era già stato reso noto il primo headliner internazionale
«Sì era già stato ingaggiato Tom Walker, ma si sta rivedendo tutto. Quest’anno probabilmente non sarà possibile fare festival con tanto pubblico, anche se non c’è ancora una comunicazione definitiva da parte degli organizzatori sulla cancellazione dell’appuntamento. Per quanto riguarda il festival La mia generazione, qualcosa faremo, ma sarà rimodulato, data la situazione».

Parlava però di programmazione straordinaria. In cosa consisterebbe?
«Ho chiesto agli organizzatori, con cui sono stato in contatto negli ultimi giorni, di rimodulare insieme l’offerta dei prossimi 6-8 mesi. Non è importante tanto il singolo spettacolo, quanto creare attività con forte valenza sociale e comunitaria, per far riacquistare fiducia alle persone. E per fare questo, stiamo studiando soluzioni logistiche e tecnologiche, in particolare per la Mole».

Il porto antico gremito per il live dei Subsonica

Che tipo di soluzioni?
«Se non sarà possibile concentrare gli eventi in un’unica platea, magari possiamo valutare più spazi con meno persone, avvalendoci poi di apparati tecnologici come streaming, maxischermi, monitor. Mettere in piedi, insomma, una programmazione a metà strada tra la tradizione e la novità: usare spazi fisici come la Mole, musei o luoghi all’aperto per il numero di persone consentito, e collegarli con le tecnologie per far sì che comunque anche chi non può andare possa goderne».

Un settore messo in forte difficoltà dalla pandemia e che cerca un piano B, insomma. Basterà?
«Il vero punto, è riflettere sul ruolo della cultura in questo momento. È su questo che si dovrà concentrare l’attività. Certo, però, va detto che se verranno permessi gli eventi, ma con il distanziamento sociale, questo sì manderà in crisi l’intero settore. Gli organizzatori, infatti, non avrebbero più le cause di forza maggiore per rescindere i contratti e sarebbero costretti a fare eventi per mille persone magari in stadi che ne conterrebbero 10mila. Si deve tarare l’attività del settore sulla situazione contingente e noi su questo stiamo lavorando. In ogni caso, se non c’è l’intervento statale, il Comune non avrà soldi per fare nulla. Stiamo reggendo da soli sforzi economici pazzeschi, senza le entrate previste».

Dopo la Fiera di San Ciriaco, sono ad alto rischio cancellazione anche le Notti bianche?
«Le Notti bianche nascono soprattutto per l’interesse del mondo del commercio: ragioneremo con i commercianti per capire se continuano ad essere lo strumento più utile o se ce ne sono di più validi in questa situazione. Già le nuove regole sulla sicurezza le rendevano costosissime: lo scorso anno avevo avanzato l’ipotesi di trovare un’alternativa. E con l’attuale situazione, diventa difficile fare eventi che raggruppano 40mila persone in città. Magari possono essere sostituiti da altro, ma questo lo decideremo con i commercianti».



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