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Ripartenza scuola, il garante diritti
sollecita il confronto con l’Anci

ANCONA - Ricordando il momento di «grande incertezza sul versante della sicurezza sanitaria» Andrea Nobili ribadisce la necessità di un piano straordinario e di investimenti mirati nelle infrastrutture sociali

Il garante della Regione Nobili

“I problemi legati alla ripartenza della scuola sempre al centro dell’attenzione del Garante dei diritti. Già nei giorni scorsi aveva anticipato l’esigenza di un confronto diretto con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) ed ora scrive al Presidente regionale dell’associazione per chiedere un incontro in tempi celeri sulle azioni da mettere in campo da parte degli enti locali, anche in riferimento ai Patti educativi di comunita’, ritenuto strumento primario per sostenere le scuole nella definizione di spazi e tempi della didattica e per la determinazione di percorsi educativi integrati curricolari ed extracurricolari”. E’ quanto comunicano dalla Regione con una nota stampa.

Riferendosi alle linee guida ministeriali, nella lettera il Garante sottolinea che “gli stessi Patti, ferma restando la disponibilità di adeguate risorse finanziarie, possono essere sottoscritti da enti locali, istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio, realtà del Terzo settore e istituti scolastici. Un coinvolgimento, secondo Nobili, che va inquadrato in “una logica di adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità”.

Il Garante aveva già evidenziato l’importanza dei Patti durante l’incontro del Tavolo regionale di confronto per l’avvio dell’anno scolastico, di cui fa parte insieme all’Ufficio scolastico regionale, ai rappresentanti sindacali e di altri enti, alle associazioni dei genitori e degli studenti. Aveva ribadito, inoltre “la necessità di un piano straordinario e di investimenti mirati nelle infrastrutture sociali, sottolineando come senza tutto questo la ripartenza appaia difficile. Il timore espresso da Nobili è quello della mancanza di risorse che permettano lo sdoppiamento dei turni”.

“Se non c’è la possibilità di mettere in atto il distanziamento di almeno un metro, per garantire la didattica in presenza – evidenzia – gli studenti saranno costretti a indossare la mascherina per tutto il tempo delle lezioni. Questa mi sembra un’ipotesi di difficile attuazione”.

Ricordando il momento di “grande incertezza sul versante della sicurezza sanitaria, con imposizioni molto severe in alcuni casi, come quelle che riguardano i minori, e meno stringenti per altri settori”, il Garante fa presente che “da parte nostra continueremo a vigilare affinche’ siano messe in campo tutte le energie possibili per trovare soluzioni adeguate alla ripartenza delle lezioni in presenza nella massima sicurezza e nel pieno rispetto dei diritti all’istruzione e alla socialità che appartengono a tutti gli studenti”. Prosegue anche il confronto dell’Autorità di garanzia con tutte le realtà che stanno lavorando per cercare adeguate soluzioni, a partire dai comitati ‘Priorità alla scuola’.

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