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Manovrina, ultimo colpo del “bazooka”
17 milioni a micro e piccole imprese
Le richieste al Governo per la Sanità

CONSIGLIO REGIONALE - Approvata la proposta di legge per ampliare il sostegno al credito a una platea più vasta: «Non è una riforma strutturale ma non volevamo chiudere l'anno finanziario senza dare segnali all'economia». L'assessore Saltamartini: «Anche le Marche hanno chiesto emendamenti sull'attuale assetto delle professioni sanitarie, compresa la possibilità per gli infermieri di eseguire test rapidi». Il governatore Acquaroli: «Vaccino? Certo che lo farei»

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Il Consiglio regionale di oggi

 

di Federica Nardi

Accesso agevolato al credito e 7 milioni e mezzo di Fondo perduto per investimenti per le micro e piccole imprese. In totale circa 17 milioni ricavati da residui regionali. Questa la proposta di legge approvata oggi in Consiglio regionale, che amplia la platea di aziende e privati prevista da una precedente legge regionale (la numero 13 del 2020) sempre riguardante aiuti legati all’emergenza Coronavirus. Tra i punti all’ordine del giorno la mozione del Pd accolta dalla maggioranza riguardante l’appello al Governo per aumentare il numero di medici e infermieri in formazione nei corsi universitari. Occasione per l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini di spiegare al Consiglio quali richieste sono state fatte al Governo a fronte dell’emergenza nell’emergenza Covid: la scarsità di personale.

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Filippo Saltamartini

LE RICHIESTE AL GOVERNO – «Teniamo conto – ha detto Saltamartini -, che la competenza è esclusiva dello Stato. La carenza di medici specialisti, anestesisti, pneumologi, internisti che in questi giorni si manifesta nelle terapie intensive richiede la revisione della programmazione della formazione di questo personale ma anche degli infermieri. La giunta ha già posto questi problemi alla conferenza stato regioni del 5 novembre con cui abbiamo chiesto allo Stato misure che emendino l’assetto attuale delle professioni sanitarie. Non solo per la formazione universitaria ma anche sulla possibilità per gli infermieri di eseguire test rapidi antigienici. In particolare anche la Regione Marche ha sottoscritto la richiesta per garantire un aumento delle assunzioni straordinarie per l’anno 2021, perché sia estesa anche agli specializzandi dei primi anni la possibilità di essere assunti a tempo determinato per rinforzare l’equipaggio delle Usca». E ancora: «Per il contact tracing abbiamo chiesto di poter assumere gli studenti iscritti al terzo anno di Professioni sanitarie. Emendamenti per il reclutamento del personale, senza vincolarne la destinazione. E di autorizzare gli operatori socio sanitari a somministrare terapie nelle case di riposo e Rsa. Tali misure potrebbero garantire l’aumento della platea di persone da sottoporre a tampone rapido».

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Marco Ausili

LA MANOVRINA – Marco Ausili (FdI) ha spiegato che «la perdita di fatturato nelle Marche appare maggiore rispetto alla media nazionale. Così aiutiamo le micro e piccole imprese con la concessione di contributi, la garanzia di accesso a prestiti e l’abbattimento interessi. Il contributo copre integralmente i costi del finanziamento bancario. L’importo massimo non può eccedere i 10mila euro, la durata può arrivare a 48 mesi e il tasso di interesse non può superare il 2%».

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Mirco Carloni

L’assessore Mirco Carloni ha spiegato che le risorse riguarderanno “3mila, 4mila imprese e muoveranno un investimento di circa 40 milioni di euro. Non è una riforma strutturale ma non volevamo concludere l’anno finanziario senza dare segnali all’economia. L’impostazione che abbiamo dato non è assistenzialistica ma quella di attivare investimenti. Complessivamente siamo riusciti con circa 17 milioni e mezzo a creare una leva di 83 milioni. Anche il Fondo perduto di 7 milioni di euro è legato all’attivazione di investimenti da parte delle aziende». Carloni si è detto inoltre preoccupato dal clima sociale: «La rabbia sta prendendo il sopravvento tra le imprese. Il rischio è che verremo trattati come coloro che non sono stati capaci di trovare una soluzione. All’esterno non c’è un’attesa propositiva. C’è uno scontro fortissimo tra due fasce della popolazione: coloro che hanno un reddito garantito perché lavorano nel pubblico ho sono dipendenti in azienda e coloro che vedono il loro reddito messo a rischio. Queste due Italie si stanno per scontrare. Su questo dovremo essere bravi».

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Dino Latini

IL CONSIGLIO CONTRO LA VIOLENZA – L’apertura dell’assise di oggi è stata dedicata al tema della violenza di genere, dato che domani è la Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini si è soffermato sulla situazione delle Marche, evidenziando che «purtroppo non sono una regione esente  da violenza domestica e assistita, che ha per spettatori o vittime anche i figli; stalking e maltrattamenti; molestie e ricatti, anche sul lavoro». Argomento che sarà trattato più dettagliatamente nel corso di una prossima seduta consiliare attraverso la presentazione del “Rapporto annuale sul fenomeno della violenza”. Secondo il Presidente è importante che la “Giornata” sappia parlare alle donne affinchè trovino «il coraggio di denunciare le sopraffazioni, di rivolgersi ad un centro antiviolenza. Non bisogna avere paura di chiedere aiuto, né tantomeno per paura si deve ritornare sui propri passi, giacchè la violenza è una violazione dei diritti umani e la libertà è il più grande diritto». Infine una riflessione sull’immediato futuro su cui  continuerà a pesare l’emergenza da Covid – 19. «I prossimi mesi, così densi d’incertezza per le ricadute sociali e occupazionali della pandemia – ha concluso Latini – possono produrre un effetto moltiplicatore nel deterioramento dei rapporti interpersonali. Bisogna essere pronti per prevenire, con la collaborazione di tutti i protagonisti, vale a dire istituzioni, forze dell’ordine, sistema giudiziario, sociale e sanitario, mondo della scuola e del volontariato. Affinché le donne non siano tra i soggetti più esposti e perché da questa crisi si possa uscire, uomini e donne, insieme e possibilmente migliori».

RISPOSTA – «Certamente farei il vaccino. Mi pare chiaro che il vaccino è un elemento importante per poter cercare di ripristinare una normalità». Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli rispondendo a una domanda dei cronisti sull’eventuale vaccino che si rendesse disponibile, prima della seduta del Consiglio regionale.



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