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Covid, 333 nuovi casi nelle Marche:
62 in provincia di Ancona
«Crescono i sintomatici, fate attenzione»

IL BOLLETTINO del servizio Sanità - Nelle ultime 24 ore testati 3.848 tamponi nel percorso nuove diagnosi (di cui 2.024 nello screening Antigenico): positivo l'8,7%. Il messaggio del governatore Acquaroli

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Sono 333 i nuovi casi di Covid nelle Marche. E’ quanto comunica il servizio Sanità della Regione nel primo bollettino di giornata, dopo l’esame nelle ultime 24 ore di 3.848 tamponi nel percorso nuove diagnosi (di cui 2.024 nello screening con percorso Antigenico) e 2.110 nel percorso guariti. L’incidenza dei positivi scende dunque all’8,7% (ieri era al 14%). I nuovi contagi sono stati registrati: 110 in provincia di Macerata, 62 in provincia di Ancona, 49 in provincia di Pesaro-Urbino, 23 in provincia di Fermo, 44 in provincia di Ascoli Piceno e 45 fuori regione. «Questi casi – spiega la Regione – comprendono soggetti sintomatici (38 casi rilevati), contatti in setting domestico (71 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (82 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (27 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (10 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati). Per altri 86 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2024 test e sono stati riscontrati 79 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%». Il messaggio del governatore Francesco Acquaroli: «Per gli amanti delle statistiche, ieri avevamo detto che la settimana scorsa si era chiusa bene, con meno 20 casi positivi sintomatici sulla precedente. Oggi, per la prima volta dopo tanto tempo, registriamo il dato del primo giorno della settimana che fa notare un incremento rispetto alla precedente: più 5 casi sintomatici. La scorsa erano 33 e questa 38. Il numero dei sintomatici infatti è, tra gli altri, il dato di riferimento per il calcolo dell’indice Rt. Un incremento, quello registrato oggi, che non deve allarmarci ma che va visto con la massima attenzione».



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