«La mancata nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico centrale rischia di frenare le strategie di sviluppo del porto di Ancona e del suo indotto, messi in grande difficoltà dalla crisi sanitaria. Dovrebbe essere chiara a tutti la necessità di restituire quanto prima piena capacità operativa all’Authority, anche per permettere ai porti marchigiani l’elaborazione di progetti legati alla programmazione delle risorse europee previste dal Next Generation Eu eal potenziamento infrastrutturale con opere già finanziate, come l’uscita a nord, o in divenire, come la creazione del molo per l’attracco delle navi da crociera di ultima generazione». A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, che sul tema ha presentato insieme all’intero gruppo assembleare un’interrogazione al presidente Acquaroli per sapere in quali tempi si pensa di giungere alla nomina del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico centrale. L’attuale presidente Rodolfo Giampieri, infatti, ha terminato il proprio mandato lo scorso 2 dicembre e, nel frattempo, sono già trascorsi i 45 giorni di proroga previsti dalla legislazione vigente.
«Il presidente – spiega Mangialardi – è nominato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma d’intesa con i presidenti delle regioni interessate, in questo caso le Marche e l’Abruzzo. Al di là dell’attuale vuoto politico dovuto al cambio del governo, l’impressione è che in questi mesi si sia perso tempo prezioso con la solita lunga mano della destra romana intenta a dettare l’agenda della giunta regionale marchigiana, e forse anche di quella abruzzese. Le uniche soggettività che fino a questo momento non hanno trovato ascolto a Palazzo Raffaello sono paradossalmente le istituzioni cittadine, le realtà imprenditoriali, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali». «Personalmente – conclude il capogruppo dem – credo che Giampieri abbia lavorato molto bene in questi anni, operando in piena sintonia con il tessuto economico, sociale e amministrativo delle due regioni interessate. Con questa interrogazione abbiamo chiesto al presidente Acquaroli di conoscere anche i criteri che adotterà la giunta regionale quando, bontà sua, deciderà di dare la propria indicazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Personalmente troverei inopportuno un salto nel buio con la scelta di una figura catapultata da fuori regione, estranea alle problematiche del nostro territorio. Non possiamo permetterci azzardi, infatti, vista l’importanza che nel quadro dell’economia regionale rivestono i porti, in particolare per quanto concerne i diversi settori della Blue Economy che danno occupazione a migliaia di lavoratori».
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