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Buche in via dell’Industria,
il Comune chiede al lottizzante
oltre 127mila euro di risarcimento

OSIMO - L'imbocco da via Sbrozzola della strada è chiuso dal 2017 e adesso la giunta comunale ha conferito l’incarico legale per introdurre la causa civile per danni e per ottenere il rifacimento dell’asfalto

Le operazioni di chiusura di via dell’Industria a Osimo Stazione nel 2017

 

E’ chiuso da quasi quattro anni l’ingresso di via dell’Industria, lato via Sbrozzola, Il manto stradale è dissestato e quindi è pericoloso per il transito dei mezzi diretti nella zona artigianale-commerciale di Osimo Stazione.  La vicenda è nota. E’ successo che dopo un carteggio di lettere e diffide si è aperto un contenzioso e nei mesi scorsi  il consulente tecnico nominato dal tribunale ha ritenuto che l’asfalto fosse stato realizzato male e che pertanto le buche che costellano la strada non siano responsabilità del Comune di Osimo bensì del lottizzante privato. Ora la giunta Pugnaloni  ha approvato la delibera che conferisce l’incarico legale per introdurre causa civile di risarcimento danni per il rifacimento dell’asfalto di via Industria.

«Il Comune il 17 marzo 2017 chiuse un tratto della strada sul versante di via Sbrozzola, compreso l’incrocio stesso, per il manto stradale talmente rovinato da essere ormai pericoloso per la viabilità. – ricorda il sindaco Simone Pugnaloni – Successivamente l’amministrazione comunale eseguì dei lavori di manutenzione con nuovo asfalto nel tratto di via Industria sul versante di via Maestri del Lavoro, mentre la zona più a valle, di fronte a Bartolini (ingresso da via Sbrozzola ndr), è rimasta in sospeso per il contenzioso aperto nei confronti del lottizzante che fece la prima asfaltatura, in base ad una convenzione risalente al 2003. Dopo solleciti e diffidi ai quali non seguirono interventi da parte del privato, nel 2019, con incarico affidato all’avvocato Maria Letizia Raponi, il Comune chiese un accertamento tecnico preventivo, svolto poi dal Ctu nominato dal tribunale di Ancona».

Nel dettaglio il giudice  ha nominato come consulente tecnico l’ingegner Corrado Beer per eseguire la perizia e rispondere ai quesiti. Il consulente terzo, con perizia depositata a marzo 2020, ha accertato che le opere furono eseguite in difformità con la convenzione ed ha quantificato in 127.195 euro, oltre spese tecniche ed Iva, il costo per gli interventi di ripristino al fine di rendere la strada idonea al transito veicolare. «In virtù di questo giudizio, il Comune ha ora affidato un nuovo incarico all’avvocato Raponi (per una spesa di 8.032 euro) per promuovere apposita causa civile per il risarcimento dei danni subiti, non essendo andate a buon fine le trattative intercorse con la controparte» chiude il primo cittadino osimano.

 

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