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Inaugurazione dell’anno accademico:
«Covid e social, ci lasciano una società
rancorosa. Non frequentare, è un danno»

ANCONA - E' la riflessione del rettore Gian Luca Gregori che nel suo intervento ha fatto un bilancio dei primi tre anni di mandato. Il boom degli atenei telematici e «la necessità di valorizzare il modello tradizionale di università pubblica». Ma l'Univpm cresce e quest’anno, per la prima volta, tocca quota cinquemila matricole mentre 15 sono i nuovi corsi attivati nell'ultimo triennio.

Il rettore Gian Luca Gregori durante il discorso

di Francesca Pasquali (Foto di Giusy Marinelli)

«Il fatto che ci si possa laureare senza alcuna partecipazione alla vita universitaria rappresenta un enorme danno riguardo ai processi di apprendimento e soprattutto alla mancanza di relazioni che costituiscono un fattore determinante per la crescita umana e professionale».

Il rettore Gian Luca Gregori

Parte da qui, il rettore Gian Luca Gregori per delineare il futuro dell’Università politecnica delle Marche. Parterre d’eccezione, stamattina, al teatro delle Muse che ha ospitato l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, il 54esimo dell’ateneo anconetano. Platea gremita, si diceva. Sul palco, l’Orchestra filarmonica marchigiana, i rettori delle università che hanno risposto all’invito, i presidi della Politecnica e gli “ospiti d’onore”: il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, quest’ultima accolta dalla protesta degli studenti del collettivo “Gulliver”.

Cresce l’Università politecnica delle Marche. E quest’anno, per la prima volta, tocca quota cinquemila matricole. A fine febbraio, Ingegneria si confermava la facoltà più gettonata, con 1.454 nuovi iscritti. Seguivano Medicina con 1.159, Economia con 1.095, Scienze con 910 e Agraria con 203. 65 i corsi di studio attivi, di cui sette in inglese. A fine febbraio, gli studenti iscritti alla Politecnica erano complessivamente 15.279: 8.198 maschi e 7.081 femmine. Al 31 dicembre 2022, i laureati erano 2.655: 1.389 maschi e 1.266 femmine. Quindici i nuovi corsi attivati negli ultimi tre anni. 96,2 la percentuale di studenti che trova lavoro a un anno dalla laurea, ma che «non sempre riescono a mantenersi da soli». Sul fronte docenti, i professori sono passati dai 539 del 2019 ai 624 del 2022. Su quello del personale tecnico-amministrativo, da 525 a 573.

L’inaugurazione dell’anno accademico alle Muse

È un bilancio dei primi tre anni di mandato, l’intervento del rettore Gregori. «Il Covid – ha esordito – ha modificato gli stili di vita e di lavoro, lasciandoci una società rancorosa, un po’ invidiosa e in generale più incattivita. La diffusione dei social – ha proseguito – ha innescato effetti anche particolarmente negativi, per l’università l’abitudine ormai accettata anche dalle famiglie alla non frequenza universitaria».
Da qui, il boom degli atenei telematici e, di converso, «la necessità di valorizzare il modello tradizionale di università pubblica». Il rettore ha anche parlato della «crescente dicotomia tra le aree del Paese», del «ruolo dell’università molto differente nei vari contesti territoriali» e della «necessità di riflettere sulle modalità di finanziamento del sistema universitario».

Mario Guerrieri

Sul rapporto sempre più stretto, favorito dallo sviluppo tecnologico, tra la professione medica e quella ingegneristica è stato incentrato l’intervento di Mario Guerrieri, professore di Chirurgia generale della Politecnica.
«Siamo un po’ sopraffatti dalla tecnologia – le sue parole –, ma dobbiamo ricordarci che il medico deve essere sempre umano e mantenere il rapporto con il paziente, senza farsi travolgere dalla tecnologia». «Il nostro obiettivo – ha aggiunto Guerrieri, che è anche direttore del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica della Politecnica – è dare agli studenti l’amore per la tecnologia, ma anche per la medicina e diffondere queste due specialità con le quali conviviamo tutti i giorni».

Il presidente della Regione Francesco Acquaroli con il rettore Gian Luca Gregori e il ministro Orazio Schillaci

In chiusura, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha sottolineato l’importanza della formazione per il rilancio economico e la competitività delle Marche. «È un elemento – ha spiegato – tra i più trainanti e indispensabili. Un fattore irrinunciabile al quale dobbiamo guardare con attenzione, anche perché la richiesta che ci fanno le imprese è molto precisa, dettagliata e sempre più alla ricerca di novità».

Il rettore Gian Luca Gregori

Il ministro Anna Maria Bernini e il rettore Gian Luca Gregori

Il ministro Anna Maria Bernini e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli

Il ministro Anna Maria Bernini con il rettore Gian Luca Gregori

Il ministro Anna Maria Bernini

Il ministro Orazio Schillaci

Politecnica, i ministri Bernini e Schillaci all’inaugurazione dell’anno accademico Tra proteste e promesse (Foto)

 

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