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Francesco Rubini: «Simonella
sul porto ha idee conservatrici
e in parte potenzialmente dannose»

ELEZIONI - La differenza di vedute sul futuro dello scalo Dorico ha visto i candidati sindaci di sinistra e centrosinistra confrontarsi a suon di comunicati prima e su Facebook poi

Francesco Rubini, candidato sindaco, per le liste Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta

di Antonio Bomba

Botta e risposta tra Francesco Rubini e Ida Simonella. I due candidati a sindaco di Ancona alle prossime elezioni del 14 e 15 maggio si sono confrontati a distanza sul porto, il suo sviluppo e la sua sostenibilità. E le idee, giocoforza, sono esattamente all’opposto tanto che la ‘sfida’ è stata portata anche su Facebook.

Tutto è partito da un comunicato odierno di Rubini in risposta alle considerazioni che la sua avversaria ha espresso ieri.

«Ho letto – sono le considerazioni del candidato sindaco per le liste Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta – la candidata sindaca del centrosinistra Ida Simonella su quello che lei definisce “Il porto del futuro” con tanto di grafica esplicativa. Al netto di progetti già noti, nella proposta dell’erede di Mancinelli c’è un gravissimo errore e una incredibile dimenticanza: Simonella, in primis, si dimentica del progetto di realizzazione della maxi banchina per le grandi navi da crociera al molo Clementino da sempre voluto e sostenuto da Mancinelli e alleati. Un progetto folle, con un impatto paesaggistico, ambientale e sanitario devastante e che, di fatto, determinerebbe l’interdizione del porto antico a qualsiasi attività non direttamente connessa al turismo croceristico, con un turismo di massa ‘mordi e fuggi’, in gran parte slegato dalla valorizzazione delle nostre bellezze. Quindi, con il sostegno a tale progetto da parte di Simonella, ogni altro ragionamento sulla ri-disegnazione degli spazi portuali rischia di essere inutile. Di certo – prosegue Rubini -, con la realizzazione della banchina grandi navi, si porrebbe fine ad ogni speranza di riapertura e riqualificazione in chiave sociale e aggregativa del porto antico che diventerebbe ostaggio delle grandi navi e del traffico annesso, visto che il progetto prevede una nuova strada sotto la mura storica e nuove aree parcheggio da reperire».

Il pensiero del consigliere comunale uscente non termina però così, tanto che aggiunge: «Altro marchiano errore è quello di immaginare di spostare parte del traffico privato dentro il porto, già in difficoltà per le sue oggettive caratteristiche morfologiche. Il traffico, al netto di lavoratori e residenti, non deve proprio arrivare né in porto né in centro storico».

Poi, le sue proposte su cosa fare: «Riapertura stazione marittima e ripresa del progetto di metropolitana di superficie. Uno strumento di mobilità rapido, efficace e sostenibile e che permetterebbe di connettere porto e città con le aree a nord e sud. Introduzione di Ztl in centro storico, implementazione di parcheggi scambiatori, trasporto pubblico, mobilità ciclo-pedonale e servizi di sharing mobility. Appare evidente che Simonella abbia un’idea del futuro del porto parziale e, in parte, potenzialmente dannosa. Un’idea conservatrice, inadatta ad immaginare davvero una città capace di ricucire il suo rapporto con il porto e la sua storia».

Il comunicato di Rubini, che egli stesso ha postato sulla sua pagina di Facebook ha portato la questione su di un piano molto più diretto. Dopo qualche ora Ida Simonella ha tenuto infatti a rispondergli sotto al post, prima con un: «Buongiorno Rubini, le rimetto il testo del mio post che accompagna la mappa e, che credo non abbia letto bene» poi, riportando nuovamente la sua visione espressa ieri.

Al che Rubini le ha replicato: «Ida Simonella il testo che ha condiviso qui sotto conferma quanto scritto dal sottoscritto. Buona giornata e buona campagna elettorale».

E quando un follower ha gentilmente chiesto a entrambi: «Il favore, quantomeno, di non fare il dibattito elettorale sotto ai post di Facebook. Penso sia dovuto ai cittadini».

Rubini ha ribattuto che: «Mai risposto a nessun candidato sui social. Evidentemente altri non hanno questa accortezza. Ad ognuno il suo».

Chissà se la vicenda è chiusa.

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