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«Sua figlia ha commesso
una grave infrazione, venga subito
in caserma»: 75enne sventa la truffa

OSIMO – Spacciandosi per carabiniere oggi lo sconosciuto ha telefonato 2 volte alla pensionata. E mentre il marito ed il genero raggiungevano il Comando di via Saffi, ha ricontattato l’anziana per accertarsi che fosse rimasta sola in casa e per comunicarle che la figlia aveva avuto un brutto incidente stradale facendole ascoltare sul ricevitore suoni di sirene e urla ma lei non è caduta nel raggiro. «Abbiamo sporto denuncia, siamo tutti abbastanza sconvolti per quello che è accaduto, conoscevano i nostri nomi e gli indirizzi di residenza»

Il Comando Compagnia dei carabinieri di Osimo, in via Saffi

 

Ha telefonato verso l’ora di pranzo a  casa di un’anziana residente nel centro storico di Osimo. Si è spacciato per un carabiniere, chiedendo che alcuni familiari della donna si recassero immediatamente in caserma per pagare una infrazione molto grave conseguenza diretta della violazione stradale commessa dalla figlia (indicata con nome e cognome) che aveva attraversato in auto un incrocio nonostante il rosso del semaforo ed era stata trattenuta. La donna, una 75enne, allarmata da quelle parole, ha subito messo in moto suo marito e il genero che nel frattempo erano rientrati a casa. La figlia si trovava invece ancora al lavoro. I due uomini sono subito usciti per raggiungere il Comando Compagnia dei carabinieri di Osimo, in via Saffi, e per approfondire l’accaduto.

In quei frangenti concitati, lo sconosciuto ha ricontattato la pensionata e dopo averle formulato alcune domande, appreso che la donna era rimasta sola a casa, le ha comunicato che sua figlia in realtà era rimasta coinvolta in un gravissimo incidente stradale. «Dall’altra parte del ricevitore del telefono mia madre sentiva il suono delle sirene e una donna che piangeva, che urlava – racconta la figlia 52enne della pensionata, involontaria protagonista della tentata truffa del falso carabiniere – Era spaventata ma l’interlocutore che la tratteneva a telefono non è riuscito a convincerla, perché in preda all’angoscia, dopo la prima telefonata, mi aveva contattato proprio un minuto prima per annunciarmi che mio padre e mio marito era andati dai carabinieri. Aveva sentito la mia voce e sapeva che era impossibile che fossi rimasta vittima di un incidente. Questa certezza le ha evitato così di cadere nella trappola ordita dal truffatore». Alla famiglia osimana non è rimasto che denunciare l’episodio ai carabinieri.

«Siamo tutti abbastanza sconvolti per quello che è accaduto. – confida la 52enne – Queste persone conoscevano tutti i nomi della mia famiglia e gli indirizzi di casa. Sapevano che abito vicino ai miei genitori e probabilmente volevano accertarsi che a casa non ci fosse nessuno. Erano ladri pronti ad entrare in azione? Ce lo siamo domandati. Ho voluto rendere pubblica questa vicenda con la speranza che possa evitare ad altre persone di essere raggirate. Approfittare degli anziani, circostanziando situazioni e facendo leva sugli affetti, resta una delle cose più abiette. Purtroppo, è brutto dirlo, bisogna insegnare la diffidenza ai nostri genitori».

E’ una truffa più che collaudata, quella della coppia carabiniere-avvocato che continua a essere reiterata in ogni angolo delle Marche a danno delle fasce di popolazione più debole, gli anziani. Di solito alla telefonata che mette in allarme genitori e parenti e che invita a definire al più presto la pratica, segue la visita a casa del finto avvocato o carabiniere incaricato di ritirare i soldi ma anche gioielli per pagare multe inesistenti o il carro attrezzi dell’Aci. Ancora una volta i carabinieri invitano alla massima attenzione gli anziani, soprattutto quelli che abitano soli, a non aprire agli sconosciuti e in caso di telefonate o movimenti sospetti a segnalare immediatamente ogni indizio (numeri di telefono e anche numeri di targa) alle forze dell’ordine.

(m.p.c.)

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