Hanno cercato di sondare come la pensasse il neo assessore Marta Paraventi e da quale prospettiva approcciasse la possibile programmazione degli eventi culturali alla Mole Vanvitelliana. Le hanno chiesto come valutasse la cancellazione del Fondo Mole che curava, con un occhio attento al sociale, l’accoglienza e la gestione logistica di questo contenitore ora passati tutti ad Ancona Servizi. E ancora: come giudicasse il nuovo servizio di bar, e quali festival culturali e musicali potranno essere inseriti in cartellone la prossima estate negli spazi agibili della Mole (cantieri a parte), se torneranno anche anche Kum, La Mia Generazione o Spilla (cancellati l’anno scorso) e se sarà ancora prevista l’arena cinematografica. Infine le hanno domandato se ha riflettuto sugli accordi con il Museo Omero e sulla carenza di risorse destinate in bilancio alla Cultura, su come si muoverà nella ricerca delle stesse. Partecipare ai lavori della VI Commissione consiliare, convocata dalla presidente Angelica Lupacchini su richiesta dei gruppi consiliari d’opposizione, è stato un po’ il battesimo del fuoco per il nuovo assessore della giunta Silvetti.
I consiglieri d’opposizione volevano in sostanza conoscere che tipo di regia culturale, di identità, strategie e indirizzi gestionali vorrebbe perseguire Marta Paraventi per far splendere questa struttura culturale. Lei, parlando in una visione complessiva delle molteplici sfaccettature delle espressioni artistiche, non si è sbilanciata troppo precisando di essere stata nominata da pochi giorni, di essere ancora nella fase conoscitiva dei problemi e di avere pertanto necessità di condividere con il sindaco ed i colleghi della giunta le future scelte prima di divulgarle.
«Le vostre domande hanno un senso ma prescindono da una visione generale del contenitore Mole.- ha esordito Paraventi – Quello del bar è un servizio che si dà, vedo che fanno attività culturali perché appunto c’è connessa una libreria, attività culturali ed eventi assolutamente condivisibili e interessati. Ora sarà mio interesse vedete come interfacciarmi e programmare, comunque armonizzare al massimo le attività e gli interventi, ricordando che il contratto per il nuovo servizio bar ha una durata di 5 anni. Quindi il mio compito sarà quello di trovare le soluzioni migliori per fare in modo che ci sia sempre una cultura di qualità sia per i cittadini sia per i visitatori. La Mole è una grande scommessa per Ancona, iniziata alla fine del secolo scorso quando sono partite le riflessioni a livello nazionale con interlocutori che hanno capito le potenzialità della Mole e quindi è su questo filo che noi dobbiamo assolutamente porci. – ha aggiunto l’assessore – La Mole ha bisogno di servizi ma è soprattutto un presidio culturale permanente quindi ha bisogno di eventi che la rilancino. Penso che il Museo Omero deve essere sempre più anche al centro dell’attività della Mole».
C’è comunque una programmazione già provata con il Dup – ha rammentato – che prevede per il 2025 già due eventi. Da metà aprile è prevista una mostra, inaugurata a Roma e adesso in allestimento ad Ascoli Piceno, dedicata alla valorizzazione di opere d’arte che vengono da luoghi del sisma e già restaurate restaurate. «Nel catalogo c’è già inclusa la tappa di Ancona e cercheremo di valorizzarla al massimo. – ha proseguito l’assessore – Ci sarà il mio impegno per valorizzarla e per dare un segnale di differenza di approccio agli eventi rispetto al passato, con il coinvolgimento di tutti gli interlocutori possibili per fare attività collaterali, come iniziative e conferenze, per presentare i restauri fatti e per valorizzare le opere. C’è esposto anche un crocefisso molto raro. Ancona dovrà dimostrare di essere una città capoluogo che accoglie, anche per il ruolo del nostro sindaco di vice presidente nazionale dell’Anci. Darò il massimo per accendere i riflettori su questi capolavori. – ha assicurato Marta Paraventi – La seconda mostra è il ritorno, è assente al 1999, qua ad Ancona del Premio Marche. Sono una donna del secolo scorso, ho avuto la fortuna di assistere all’ultimo anni ad Ancona del Premio Marche. Era un appuntamento imprescindibile nei decenni precedenti ad Ancona. Quindi abbiamo già in calendario 2 eventi: uno più mirato sul patrimonio culturale, l’altro sul contemporaneo. Stiamo inoltre lavorando per fare in modo che anche durante l’estate, tra la fine di una mostra e l’inizio dell’altra, ci sia qualcosa di accattivante anche ma non vi nascondo che aspettando rivedere gli esiti della manifestazione di interesse perché non si può progettare senza conoscere le proposte riguardanti la Mole. La mia idea che la Mole durante l’estate sia una realtà viva per i giovani, multidisciplinare e che comunque ci sia sempre una mostra».
La Mole è anche oggetto di cantieri finanziati con fondi Pnrr e non solo, «in prospettiva si potranno liberare e degli spazi e come giunta faremo una riflessione condivisa – ha evidenziato Paraventi – per avere un atto di indirizzo unitario su cosa è destinato all’esposizione e cosa è destinato ad altro, perché la Mole sia percepita per quello che deve essere: non è un pinacoteca, non è biblioteca, non è un auditorium solo per concerti o un ristorante ma è una cittadella della Cultura dove i linguaggi del contemporaneo sono quelli più adatti per un per un per un contenitore importante come questo. Mi sono insediata da poco e sta lavorando, conoscendo gli spazi, le persone e i colleghi che lavorano a Palazzo Camerata. Penso che la Commissione Cultura è il luogo insomma dove condividere, emendare e migliorare il prossimo programma».
All’incalzare delle domande formulate dai consiglieri Carlo Maria Pesaresi (Ancona Diamoci del Tu), Giacomo Petrelli e Mirella Giangiacomi (entrambi Pd), spesso interpuntate dalla presidente Lupacchini che cercava di riportare la discussione sul tema prettamente degli eventi, l’assessore Paraventi si è scusata «per non essersi preparata una speech sul management della Mole che deve essere oggetto di di riflessione e condivisione all’interno della giunta per formalizzare un atto di indirizzo condiviso su cosa deve diventare, a maggior ragione per via di tutti i restauri che sono in essere. Appena insediata oggi ho cercato di portare degli elementi per quello che potevo sulle mostre già previste. Mi dispiace se non ho soddisfatto le vostre esigenze. – ha rimarcato Paraventi – La prossima settimana abbiamo programmato un sopralluogo alla Mole e solamente vedendo potrò capire come agire. Sull’identità, domanda legittima, posso dire che ho idee in testa, frutto anche di tante contaminazioni che per mia fortuna mi sono fatta studiando e approfondendo datemi il tempo di affinarle e condividerle. So delle gestione di Ancona Servizi ma non ho elementi per approfondire la cosa. Con il Museo Omero è in programma una riunione tra qualche giorno. Mi immagino un’estate vivace e spero che arrivino da tutti dei progetti e interessanti da condividere e soprattutto da sviluppare. So anche dei fondi destinati ai Grandi Eventi, è una scelta fatta dall’Amministrazione e in agenda ho inserito a breve un incontro per capire quali sono i confini e per come armonizzarci con nell’assessore di competenza. Sto anche approfondendo la questione del Fondo Mole. Non sono preclusa a niente e a nessuno nemmeno per i Festival, se vogliono presentare un progetto, lo facciamo. Sono l’assessore alla cultura di tutti, perché non dovrei ascoltarli?» ha domandato Marta Paraventi.
Non è mancato l’intervento del consigliere Jacopo Toccaceli (FdI) che è tornato a parlare di speco di risorse per la convocazione delle Commissioni e il botta e risposta con i consiglieri Giangiacomi, Petrelli e Mandarano (gruppo misto) invece sulla loro legittimità all’approfondimento, consultazioni e controllo, come stabilito dal Regolamento del Consiglio comunale tra le competenze di questo organismo. Anche la presidente Angelica Lupacchini (FdI) ha ribadito l’importanza delle Commissioni «come strumento di approfondimento e di confronto oltre che di votazione» e ha anche proposto di convocare «un’altra Commissione per rendere più proficui i lavori danno di tempo all’assessore di fare i dovuti approfondimenti». Inevitabili anche le frecciate dell’opposizione sui precedenti orientamenti politici del neo assessore e le repliche sempre del capogruppo Toccaceli che ha assicurato che «FdI non ha censurato nessuno. Io credo che si debba piuttosto collaborare».
«E’ la prima volta che siedo da questa parte e prenderò le misure – ha scherzato Paraventi prima dei saluti – Ho dimestichezza con i consiglieri regionali di varie orientamenti per il lavoro che ho svolto in passato, non è un problema stare qua, le dinamiche le conosco. Per il ruolo che oggi ricopro al servizio della città voglio prendere tutte le informazioni prima di esprimermi. Ho bisogno di capire prima e penso che sia un indice di serietà. Io ho questo stile, ho le mie chiavi di lettura ma appena avrò un documento in cui mi riconosco, allora parlerò con la presidente e chiederò un commissione. Stiamo lavorando anche per l’arena cinema, non è che non voglio rispondere, perché conosce l’impatto sociale che ha sempre avuto come il Lazzabaretto sulla città. Il sindaco ha parlato di un bando». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere di maggioranza Daniele Giachi che ha evidenziato la preparazione dell’assessora e «l’apertura mentale di questa amministrazione» invitando i colleghi a non guardare solo «la politica. Lei è una persona con un curriculum importante ed è giusto che abbia il tempo materiale per approfondire». Petrelli ha annunciato la richiesta di un nuova commissione «sperando che veng convocata nei tempi regolamentare e di sicuro torneremo su questa e altre questioni perchè oggi di risposte non ne abbiamo avute».
Nel pomeriggio i gruppi consiliari d’opposizione Pd, Diamoci del Noi, Altra Idea di Citta’, Ancona Futura hanno firmato un comunicato per spiegare che «alla sua prima uscita pubblica, dalla Paraventi nessuna idea o visione sulle politiche culturali della città. Stamattina si è tenuta la seduta della Commissione Cultura per discutere della Mole Vanvitelliana. Dopo la recente nomina del nuovo assessore, la Commissione rappresentava la prima occasione di conoscere il pensiero di Marta Paraventi sul più importante presidio culturale della città. Purtroppo, il quadro che è emerso, però, è stato del tutto avvilente. – si legge nella nota – Il neo assessore non ha risposto a nulla di quanto le è stato chiesto. Si è trincerata dietro frasi scontate ed ovvie e sulla necessità di dover studiare. Peccato perché era stata presentata come una figura altamente competente e dunque speravamo che avesse già in mente un suo orientamento, un suo pensiero, una sua visione, da riferire alla città, qualcosa (non serviva granché) che ci facesse dimenticare il vuoto pneumatico dei molti mesi passati con l’assessore Bertini. Invece nulla di tutto ciò».
Le opposizioni hanno sottolineato che «pur conoscendo bene l’ordine del giorno della seduta, non ha saputo dire quale è la sua idea di Mole Vanvitelliana, che indirizzo dare alle mostre da allestire, quale futuro per il Cinema, che tipo di eventi intende ospitarvi, come farà convivere la nuova attività di bar/ristorazione con quella culturale, come intenderà gestire l’inevitabile contrasto che si creerà con l’assessore Eliantonio destinatario di fondi ben più significativi per i suoi grandi eventi. E su molto altro ancora. – prosegue il comunicato – L’assessore conosceva bene l’ordine del giorno della seduta. Il vuoto totale delle sue risposte è quello di chi sa che, da ora in poi, tutto ciò dirà e farà dovrà essere sottoposto alla preventiva approvazione di coloro che le hanno già intimato chiaramente di rimanere entro un perimetro politico chiaro».
I consiglieri di centrosinistra hanno anche eccepito che «oggi la Paraventi e stata subito messa sotto tutela da parte della maggioranza che per tutta la seduta, non ha fatto altro che stendere un cordone ombelicale attorno a lei, con la presidente della Commissione, Angelica Lupacchini, assai solerte nell’interrompere malamente e a più riprese gli interventi della minoranza, cercando di schermare Marta Paraventi da ogni sollecitazione. Uno scenario surreale ed amareggiante. Non pretendevamo certo un documento programmatico, né un piano pluriennale ma almeno capire come la pensa, questo si. Dopo la sua firma su un contributo dato ad un’associazione militante di estrema destra, la seconda uscita del nuovo assessore conferma purtroppo tutti i dubbi e le perplessità sin da subito sollevati» hanno concluso Pd, Diamoci del Noi, Altra Idea di Citta’, Ancona Futura .
(Redazione CA)
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