Addio a Riccardo Gambelli,
‘Niny’ del Gruppo Misa

SENIGALLIA - Aveva 93 anni. Avvicinatosi al mondo della fotografia da giovanissimo agli inizi degli anni '50, ha poi conosciuto e frequentato figure come Giacomelli, Pellegrini, Ferroni e Cavalli con cui da giovane fotografo ha avuto modo di assistere alla nascita dell'associazione fotografica. Il cordoglio dell'amministrazione comunale

Riccardo Gambelli

«Senigallia saluta e ricorda Riccardo Gambelli, personaggio di spicco per il mondo culturale e fotografico cittadino».
Il Comune senigalliese ricorda ‘Niny’ del Gruppo Misa, venuto a mancare ieri all’età di 93 anni.
«Avvicinatosi al mondo della fotografia da giovanissimo agli inizi degli anni ’50, ha poi conosciuto e frequentato figure come Giacomelli, Pellegrini, Ferroni e Cavalli con cui da giovane fotografo ha avuto modo di assistere alla nascita dell’associazione fotografica Misa. Da quel momento, Gambelli cresce culturalmente sotto l’ala del maestro Cavalli il quale, sempre molto critico, analizzava e decideva il taglio migliore ed il titolo più adatto».
Nel 2020, gli è stata dedicata «una Mostra in occasione della quale ebbe modo di ricordare che “Agli inizi degli anni Sessanta, quando mi sono sposato, lo stipendio era 4.000 lire al mese più le mance. Finché ero “single”, la fotografia era un hobby costoso, ma la passione mi faceva dimenticare l’impegno economico. La famiglia ha necessariamente imposto delle priorità e mi accorgevo che non avevo più tempo per andare alla ricerca di qualcosa di interessante da fotografare. Scattavo in casa, i figli erano i miei soggetti preferiti… comunque continuavo sempre a stamparmele da solo: non ho mai smesso di avere una stanza adibita a camera oscura. Adesso l’ho “ricreata”. Ho utilizzato la camera di Anna, mia figlia”».

Riccardo Gambelli

«”La mia carriera da fotografo comunque si era trasformata in qualcosa di molto amatoriale. Dagli anni Sessanta, pertanto, non ho più partecipato alle mostre. Spesso, le foto tornavano rovinate, o, peggio ancora, restavano nelle associazioni che ospitavano le mostre ed io ero molto affezionato, come lo sono d’altronde ancora oggi, ai miei lavori. Ora, a distanza di molti anni, confesso che non mi dispiacerebbe affrontare la strada della fotografia digitale, solo che i paesaggi con la digitale non si fanno, “sta sempre a fuoco corto”, non hai un gran fuoco. Io ho cominciato con la “Rondine” della Ferrania poi ho comprato la “ Semflex ” che ho usato sempre”. Con Riccardo Gambelli – sottolinea l’amministrazione comunale – se ne va l’ultimo testimone di un gruppo d’elite della fotografia, l’Amministrazione Comunale esprime il proprio cordoglio ai familiari».

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