Pagina Facebook contro i vertici Lega,
Giorgia Latini denuncia alla Polizia postale

POLITICA - La coordinatrice regionale si è mossa dopo che qualcuno ha aperto la pagina “Militanti Lega Marche Protagonisti”. Il promotore: «Abbiamo chiesto una assemblea di tutti gli iscritti e non ci è stata concessa. Il tempo è stato dedicato a fare denunce». Decisa la chiusura per domani

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La pagina che verrà chiusa

di Luca Patrassi

Diffida legale e chiusura della pagina Facebook “Militanti Lega Marche Protagonisti” per effetto della denuncia presentata alla Polizia postale dalla coordinatrice regionale della Lega, Giorgia Latini.

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Giorgia Latini, coordinatrice regionale della Lega

L’esponente del partito guidato da Salvini ha chiesto alla Polizia postale di identificare chi ha utilizzato abusivamente il nome e il logo della Lega Marche per aprire una pagina social.

Il commissario provinciale maceratese della Lega Mauro Lucentini ha osservato che si è trattatato dell’azione isolata di un iscritto anche se la pagina in questione registra 96 “mi piace” e 238 follower. La tensione è nata dalla lettura del post di presentazione della pagina Facebook: «Questa pagina, non ufficiale, raccoglie spunti e riflessioni e iniziazitive dei militanti della Lega Marche per tornare protagonisti all’interno della vita politica del partito regionale, che si sta dimenticando di noi, cuore pulsante nei territori».

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Il post apparso sulla pagina

Insomma un attacco a Giorgia Latini che non ha gradito. Ora il promotore della pagina social ha annunciato la chiusura della stessa da domani: «Abbiamo chiesto – è scritto nel post – una assemblea di tutti i militanti, e non ci è stata concessa: mentre il tempo è stato dedicato a denunce alla polizia postale alla ricerca di chissà cosa non si capisce. Gli incontri continueranno sul territorio. Anche se silenziati, i militanti proseguiranno ad avere forti dubbi sul modus operandi di questa segreteria regionale. L’11 marzo questa pagina verrà chiusa, così come il relativo sito internet. Evidentemente il -25% di militanti dal giugno 2023 al dicembre 24, non è un segnale degno di nota per i nostri vertici regionali».

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