Neurochirurgia da svegli: la rivoluzione
degli interventi ‘Awake’ a Torrette

ANCONA - Negli anni si sono venute a creare anche storie straordinarie: dalla ristoratrice che preparava le olive all’ascolana durante un'operazione, alla bambina che raccontava barzellette mentre veniva operata, fino alla madre che ha potuto allattare il proprio figlio subito dopo la rimozione di un tumore cerebrale

Il team “Awake” durante un brainstorming

Un’innovazione che sfida il passato e abbraccia il futuro: all’ospedale di Torrette la neurochirurgia sta raggiungendo livelli straordinari grazie alla tecnica ‘Awake’, che permette ai pazienti di rimanere svegli durante interventi complessi su cervello e colonna vertebrale.
Una pratica che sembra riportare indietro nel tempo, quando gli interventi venivano eseguiti senza anestesia, ma che oggi si basa su un’evoluzione scientifica e multidisciplinare senza precedenti.
L’unità operativa di Neurochirurgia Generale con Particolare Interesse Pediatrico, guidata da Roberto Trignani, applica questa tecnica da oltre un decennio, aumentando progressivamente il numero di pazienti candidabili.
La chiave del successo sta nella collaborazione tra neurochirurghi, anestesisti e neuropsicologi, che preparano accuratamente i pazienti a questa esperienza unica. Come spiega Silvia Bonifazi, neuropsicologa dell’ospedale, il percorso preoperatorio è cruciale per superare lo stress e ottenere la massima collaborazione del paziente.

In sala operatoria

A livello anestesiologico, la procedura non prevede l’uso di farmaci tradizionali, ma un blocco regionale del cosiddetto ‘scalpo’, che elimina il dolore pur mantenendo la coscienza del paziente. «Questo permette un recupero più rapido e una degenza ridotta», sottolinea Edoardo Barboni, responsabile della Neuroanestesia.
L’innovazione non si ferma qui. L’intelligenza artificiale sta entrando a far parte del processo chirurgico, supportando i medici nel monitoraggio dei pazienti e migliorando l’interazione umana. «L’IA non sostituirà mai l’uomo, ma lo aiuterà a potenziare le sue capacità cognitive e relazionali», afferma Trignani.
Negli anni, gli interventi in ‘Awake’ hanno dato vita a storie straordinarie: dalla ristoratrice che preparava le olive all’ascolana durante un’operazione, alla bambina che raccontava barzellette mentre veniva operata, fino alla madre che ha potuto allattare il proprio figlio subito dopo la rimozione di un tumore cerebrale.

Il paziente mentre indossa il visore

Più recentemente, un paziente ha affrontato l’intervento indossando un visore di realtà virtuale per ridurre l’ansia, mentre un’altra paziente, commercialista di professione, è stata invitata a eseguire calcoli matematici per monitorare le sue capacità cognitive in tempo reale.
L’obiettivo dell’equipe di Torrette è rendere la tecnica ‘Awake’ sempre più efficace e diffusa, ampliando il numero di funzioni monitorabili durante gli interventi.

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