di Marco Benedettelli
E’ entrata al porto alle 8.10 per poi effettuare le operazioni necessarie all’attracco in banchina, avvenuto alle 8.25 circa.
La nave umanitaria di Sos Mediterranee è arrivata questa mattina nel porto di Ancona, con a bordo 276 naufraghi salvati nelle prime ore del mattino, intorno alle 4, di sabato scorso.
Le fasi dello sbarco
Si tratta di 181 adulti, 10 minori accompagnati e 85 minori non accompagnati. Le persone soccorse provengono da diversi Paesi, tra cui Eritrea, Etiopia, Pakistan, Egitto, Bangladesh, Guinea, Marocco, Palestina, Somalia e Sudan.
Il prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, al porto
Il prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, intervenuto nel corso della mattinata alle operazioni di attracco sulla banchina 19 dello scalo dorico, ha spiegato: «Sono ottantacinque i minori sbarcati, diciannove femmine e sessantasei maschi. Otto resteranno nelle Marche e saranno assegnati alle strutture dei sistemi accoglienza e integrazione Sai. Non esistono nella provincia di Ancona centri di accoglienza per minori, ma ce ne sono nelle altre province, dove verranno avviati percorsi di accoglienza e integrazione. Gli altri minorenni saranno distribuiti in diverse regioni limitrofe, in Abruzzo, Umbria e Puglia e in buona parte in Emilia Romagna. Mentre resteranno nelle Marche sessantanove adulti, di cui venti saranno presi nei nostri centri Gas di accoglienza straordinaria».
La mamma con il neonato
A bordo, anche tre neonati e una donna incinta che è stata accompagnata in ospedale.
«È stato subito svolto un lavoro certosino da parte dell’ufficio di Sanità marittima, accompagnato dai medici della Croce Rossa della Asl che hanno trovato in buone condizioni la maggior parte dei migranti. C’è un caso sospetto di tubercolosi, sono in corso i rilevamenti diagnostici per valutarne le condizioni».
Per arrivi, è il secondo in ordine numerico nel porto di Ancona. Il più numeroso resta quello dello scorso 15 luglio, quando nel capoluogo sono sbarcate più di trecento persone.
La Croce Rossa al porto durante lo sbarco
Quello di oggi è il sedicesimo arrivo di una nave umanitaria ad Ancona, il secondo dall’inzio dell’anno, mentre si tratta del sesto da parte della nave attraccata oggi, dopo otto giorni di navigazione, la Ocean Viking, imbarcazione della Ong Sos Mediterranee .
Il personale della Cri impegnato nelle operazioni di sbarco
Sulle banchine questa mattina oltre alle forze dell’ordine erano presenti i volontari di Croce Rossa Italiana, Anpas Marche, Protezione Civile Marche e Caritas Ancona e Osimo. Con loro i coordinatori e mediatori culturali di Save The Children e Unhcr.
A piccoli gruppi, i migranti scesi dalla banchina sono stati poi spostati negli autobus per il viaggio fino al Palaprometeo dove continueranno nel corso della giornata le operazioni di accoglienza.
Alcuni momenti dello sbarco
La nave umanitaria Ocean Vikings era in viaggio da otto giorni, portando al sicuro dal naufragio i suoi passeggeri raccolti dopo tre distinte operazioni di salvataggio tra Malta e la Tunisia.
Le operazioni di trasferimento dal porto di Ancona al Palaprometeo si sono concluse entro mezzogiorno, in un orario anticipato quindi rispetto a sbarchi precedenti, nonostante l’elevato numero di arrivi di oggi.
La Croce Rossa nello scalo dorico
Nel palazzetto dello sport i migranti sono stati supportati dalle varie associazioni di volontariato intervenute, Croce Rossa, Protezione Civile, Anpas e la Caritas di Ancona e Osimo.
Stefano Ancona, operatore di Caritas, con un’esperienza di oltre una decina di servizi d’accoglienza negli sbarchi avvenuti ad Ancona, spiega: «Tutto sta procedendo senza problemi da segnalare. Ormai l’organizzazione è funzionale e avviata. Nel palazzetto le persone migranti hanno ricevuto i pasti, sono state accompagnate ai servizi igienici, così da non rimanere sole, secondo la richiesta delle forze dell’ordine. Per i bambini invece sono stati portati dei giochi e dei fogli e colori da disegno, come attività ludico ricreativa».
La Ocean Viking al porto
Già alle 14.45, e continueranno fino a stasera, sono iniziati i primi trasferimenti delle persone migranti verso le varie strutture di accoglienza in regione e fuori regione dove poi verranno valutate caso per caso le pratiche di richiesta di permesso di soggiorno.
Tra i commenti dei gruppi di attivisti c’è anche quello dell’Ambasciata dei diritti Marche, attiva da anni per il supporto legale di chi è costretto ad arrivare da irregolare. «Non ci abitueremo mai a questa atrocità gratuita voluta dal decreto Piantedosi, che obbliga tante persone a fare un viaggio estenuante dopo essere state soccorse in mare – scrive l’associazione – La violazione di ogni diritto umanitario e di soccorso in mare, oltre che Il contenuto razzista e discriminatorio di questo decreto oramai è evidente. Punire i naufraghi per aver provato ad entrare in Italia facendogli fare giorni in mare seppur in condizioni fisiche precarie (spesso dopo un naufragio) sottrarre una nave di soccorso alla zona di ricerca sono questi i veri obiettivi che si nascondono dietro la mente malata di chi ci governa».
(Ultimo aggiornamento delle 17.15)
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