La situazione di degrado e potenziale pericolo in via Metauro, ad Ancona, non accenna a migliorare.
A denunciarlo, per la seconda volta a distanza di mesi, è un lettore che con una email accurata e indirizzata all’Amministrazione comunale oltre che a Urp, polizia locale, Servizio manutenzione e Assessori competenti, riporta l’attenzione su una serie di criticità già segnalate a fine agosto 2025.
L’area più critica, stando anche alle foto, è quella che si snoda in prossimità della scuola e nel tratto successivo, che conduce verso il parcheggio gratuito dell’ospedale. I problemi sono molteplici e toccano la sicurezza di pedoni e automobilisti.
Si parte dai marciapiedi che «sono in alcuni punti invasi dalle erbacce e siepi costringendo i ragazzi a pericolosi transiti lungo la carreggiata» scrive.
Altra nota dolente sono i dissuasori di velocità nel tratto dopo la scuola. «Non solo sono divelti, ma la loro posizione “al lato della strada” li rende completamente inefficaci».
La situazione si fa particolarmente insidiosa con il calare del buio.
Il lettore invita gli amministratori a provare a percorrere il tratto di notte, soprattutto quello che precede il parcheggio dell’ospedale: «La vegetazione privata riveste ampiamente la luce proveniente dai lampioni. Risultato? I lampioni illuminano le foglie e i rami. Non si vede niente. Né chi guida né chi va a piedi».
Un problema non da poco, considerando che la scuola in zona ospita corsi anche in orario serale.
Infine, la mancata manutenzione del verde privato si traduce in un concreto rischio di incidenti. Gli alberi, la cui proprietà viene definita «ampiamente né custodita né potata», invadono la sede stradale con rami e chiome che cadono frequentemente. «Durante i sempre più frequenti comunicati di ‘tempo avverso’ è abitudine dover spostare a mano i rami caduti a terra per evitare il crearsi di incidenti», conclude il lettore, con un interrogativo: «Aspettiamo come al solito che qualcuno si faccia male?».
Problematiche e incuria che si aggiungono ad altre, anche queste non risolte, di cui il quartiere di Torrette già soffre da tempo.
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