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Ancona, giocatori aggrediti dai tifosi

CALCIO - Una ventina di ultras hanno aspettato la squadra al termine dell’allenamento. Al centro della contestazione Michele Paolucci. Calciatori e supporters sono venuti alle mani. L'Aic di Damiano Tommasi denuncia la "totale assenza della società" ed esprime solidarietà ai calciatori

La curva nel derby di domenica scorsa contro il Fano nelle foto di Cristiano Belfiore

L’esasperazione e la rabbia dei tifosi dell’Ancona 1905 ha rotto ogni argine oggi pomeriggio attorno alle 16. Appena finito l’allenamento quotidiano dei biancorossi, una ventina di ultras ha aspettato i giocatori all’uscita della cancellata dello stadio Del Conero. Il gruppo ha aspettato in particolare Michele Paolucci, protagonista durante la partita con il Matera di un duro scontro verbale in tribuna con alcuni supporter (leggi l’articolo). Gli ultras si sono dunque avvicinati per parlare con lui, il giocatore ha cercato di spiegarsi, ma la situazione è degenerata velocemente, non appena i compagni di squadra sono accorsi in soccorso di Paolucci per capire cosa stava succedendo.  I tifosi sarebbero dunque arrivati ad aggredire fisicamente il giocatore con spintoni e forse alcuni ceffoni. Assente al momento dello scontro ogni rappresentante o dirigente della società, in silenzio stampa dopo la sconfitta con il Fano e che sembra aver abbandonato la squadra a se stessa. Era prevedibile infatti dopo gli screzi in tribuna di mercoledì che i tifosi avrebbero cercato di avvicinare Paolucci, ma nessun rappresentante dell’Ancona 1905 si è fatto vedere agli allenamenti. Le forze dell’ordine in questi giorni di alta tensione hanno continuato a sorvegliare l’impianto sportivo, per la ventina di tifosi potrebbero arrivare le segnalazioni alla questura.

Con una nota ufficiale, Damiano Tommasi, presidente Associazione Italiana Calciatori  ha voluto commentare: «Oggi ad Ancona nuovo grave episodio di violenza nei confronti di calciatori: dopo giorni di tensione, alcuni “tifosi” si sono introdotti nel campo di allenamento aggredendo fisicamente e verbalmente l’allenatore e alcuni giocatori – si legge nella nota dell’Aic – E’ il momento di dire basta a simili intimidazioni nei confronti di calciatori, la cui unica colpa è quella di non aver ottenuto buoni risultati sul campo. Questo ancor più nel caso di Ancona, dove la squadra è stata lasciata in ostaggio alle frange violente del tifo. Inoltre la totale assenza della società e l’incertezza sul pagamento degli stipendi sta costringendo la squadra ad auto-tassarsi per spese che sono di competenza del datore di lavoro, compreso il materiale medico che viene acquistato anche grazie allo staff medico, cui va il nostro ringraziamento, l’Aic è vicina a tutti i calciatori dell’Ancona e a tutti i tesserati che subiscono intimidazioni e aggressioni e, sostenendo gli associati vittime degli odierni fatti di Ancona, chiede l’intervento degli organi competenti – federali e statali – per fermare il crescente clima di intolleranza che alimenta le condotte violente e ferisce la dignità dei ragazzi e la loro professionalità come lavoratori, tanto da costringerli, perdurando tale situazione, a valutare la sospensione dell’attività lavorativa».

(Servizio aggiornato alle 21,03)

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