facebook rss

Faro del Cardeto all’asta,
Rubini: «C’è il rischio privatizzazione»

ANCONA – Aperto lunedì il bando per la concessione della vecchia torre del colle dei Cappuccini, il demanio valuterà i progetti di valorizzazione del bene. Il 9 gennaio l'apertura delle buste. Il capogruppo Sel: “Dopo l'albergo alla caserma Stamira c'è da preoccuparsi, interrogheremo la giunta”

Il faro sul colle dei Cappuccini al Cardeto

Parco del Cardeto, dopo i progetti sulla caserma Stamira, il Demanio apre il bando per la concessione del faro. La torre del colle dei Cappuccini è stata inserita da lunedì scorso nell’elenco dei beni demaniali che possono essere concessi in uso a privati, dietro la presentazione di un progetto di recupero e valorizzazione. Scadenza delle domande il 29 dicembre, il 9 gennaio l’apertura delle buste per valutare l’offerta migliore. Non c’è base d’asta, il concessionario si impegna a corrispondere un canone di affitto allo Stato, oltre a caricarsi di tutti gli oneri per il restauro e la messa in sicurezza dell’immobile. La concessione può andare da un minimo di 6 anni ad un massimo di 50 anni, con punteggi extra per chi propone progetti di destagionalizzazione del turismo, di salvaguardia e manutenzione dell’edificio e di aperture al pubblico del bene. Sfumata ormai l’ipotesi di un investimento di 150mila euro di fondi europei da parte della Regione per un riuso pubblico del vecchio faro come tecnologica torre di monitoraggio meteo-marina, ora il Demanio inserisce il Colle dei Cappuccini nel ristretto club dei 17 fari italiani messi a bando per trovare nuove funzioni e nuovi gestori. Ancora un progetto che insiste sull’area del Parco del Cardeto, dopo il discusso albergo all’ex caserma Stamira di proprietà comunale. Il consigliere Sel Francesco Rubini mette in guardia dai rischi.

Il capogruoppo Sel Francesco Rubini

“A leggere il nuova bando dell’agenzia del demanio per la valorizzazione e concessione dell’area del faro vecchio al colle dei Cappuccini pare davvero che gli Anconetani debbano preoccuparsi e non poco – scrive Rubini -. Lo Stato, d’accordo con il Comune di Ancona, non contento della tanto osteggiata procedura di vendita per l’area dell’ex caserma Stamira, ha deciso di mettere sul mercato il vecchio Faro, anch’esso nel cuore del parco del Cardeto. Questa volta lo strumento utilizzato è quello della concessione di valorizzazione a privati fino a 50 anni per attività che non escludono quelle più tipicamente commerciali come hotels e ristoranti. Non chiaro l’ambito del bando che dovrebbe garantire la fruizione pubblica dell’area che sembra piuttosto poter diventare a tutti gli effetti ad uso esclusivo privato. Se così fosse, con la vertenza contro l’hotel al Cardeto ancora in atto, saremmo di fronte all’ennesima decisione contro la collettività dei cittadini anconetani – conclude Rubini -. Per vederci chiaro non esiteremo ad interrogare la giunta nella seduta prossima del Consiglio comunale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X