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Bar del Duomo,
arriva l’ultimo sì del Comune

ANCONA – La giunta approva la variante necessaria per la ricostruzione. Ora l'atto può tornare per l'ultimo e definitivo voto del Consiglio comunale per consentire il cantiere. Servono circa 6 mesi di lavori per la riapertura a firma Ambrosio e Rossi

Lo stato attuale del livello interrato dell’ex bar del Duomo

 

Bar del Duomo, la giunta dice sì alla ricostruzione di uno dei luoghi del cuore degli anconetani. La variante urbanistica, già approvata dal Consiglio comunale lo scorso 30 maggio, è tornata al tavolo della giunta Mancinelli, dopo le osservazioni e i pareri della Provincia. Ora manca solo l’ultimo passaggio: l’approvazione definitiva del Consiglio comunale, che può arrivare già nelle prossime settimane. Poi, finalmente, potranno partire i lavori di ricostruzione del Bar del Duomo, sotto la nuova gestione dei concessionari Antonio Ambrosio e Dalmazio Rossi, già titolari del noto ristorante Giardino del viale della Vittoria. Sei mesi circa di cantiere, per restituire alla città uno dei simboli, nato nel 1959 come “Taverna di San Ciriaco” e andato perso tra il 2015 e il 2016 durante i lavori di ristrutturazione. Dalla demolizione per lavori di adeguamento infatti è emerso il sito archeologico della Chiesa e del monastero di Santa Maria del Carmine, luogo di culto già noto nel XIII secolo e distrutto dai bombardamenti alleati del 1943. In particolare, gli scavi hanno portato alla luce tre differenti pavimentazioni originali in cotto, poste a quote differenti e frammenti di setti murari originali, che testimoniano l’antico passato del colle Guasco. Testimonianze tutelate dalla Soprintendenza archeologica, che devono essere resi visibili al pubblico e rendono impossibile la realizzazione degli spazi necessari al bar, in particolare i locali di servizio e i bagni. Tutto bloccato da quasi tre anni dunque, di qui si è resa necessaria la variante urbanistica, che consente l’aumento di cubatura e l’ampliamento dei bagni pubblici già esistenti lungo lo scalone Nappi, con una parte che sarà destinata a servizio dell’attività di ristorazione. La variante inoltre prescrive che gli scavi archeologici vengano coperti e conservati, con una soluzione che li renda comunque visibili. Il nuovo Bar del Duomo sarà quindi di massimo 405 metri quadri al primo piano della terrazza, compreso un portico aperto al posto della vecchia veranda (considerata abusiva e non condonabile da Provincia e Soprintendenza), più altri 245 metri quadri al livello interrato.

La pavimentazione rinvenuta dell’antico complesso di Santa Maria del Carmine

La ferita aperta al Guasco dal 2015

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