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Parco del Conero, M5s:
«Il Pd si è rimangiato l’accordo,
Regione arbitro non imparziale»

AMBIENTE – I consiglieri regionali pentastellati Maggi e Giorgini annunciano un emendamento per riportare il direttivo a 10 componenti, dopo il dietrofront della Commissione Ambiente, accusando la maggioranza di essersi piegata al dictat dei sindaci. La pdl 223 - licenziata con l'astensione dei 5 stelle - approda in Consiglio regionale martedì per il voto finale.

 

A ventiquattr’ore dalla lettera aperta delle associazioni ambientaliste a Regione, sindaci e consiglieri regionali in cui si chiedeva un ripensamento sulla proposta di legge 223 che riforma la governance del Parco del Conero, introducendo un direttivo ristretto a otto componenti, arriva la risposta del Movimento 5 stelle, che fa sapere di aver depositato un emendamento per riportare a 10 il numero dei membri. «ll Movimento 5 stelle – scrivono in una nota i consiglieri regionali Gianni Maggi e Peppino Giorgini – aveva raggiunto un accordo politico con la maggioranza della terza commissione su un emendamento, votato e approvato poi all’unanimità il 25 settembre, per formare un consiglio direttivo equilibrato tra le esigenze dei sindaci dei Comuni del Parco del Conero e della Regione, e quelle degli ambientalisti, dell’Università, degli imprenditori agricoli e turistici. Questa modalità – puntualizzano – prevedeva un consiglio direttivo con una equa distribuzione delle rappresentanze e non uno sbilanciamento a favore dei Comuni in palese conflitto d’interesse con le aree protette. Infatti i Comuni potranno così fare e disfare a loro piacimento i Piani regolatori generali in quanto il Piano del Parco è sovraordinato ai piani urbanistici di qualsiasi livello, sia generali che attuativi e le previsioni del Piano sostituiscono quelle degli strumenti generali comunali. Questo è il motivo per cui la Regione vuol concedere la maggioranza assoluta ai quattro comuni di Ancona, Sirolo, Numana e Camerano», chiosano i due consiglieri.

Per dovere di cronaca, va ricordato che, la pdl 223 con direttivo a otto è stata licenziata dalla commissione Ambiente con l’astensione del Movimento 5 stelle, i voti favorevoli di Pd e Lega, ed il solo voto contrario del consigliere Sandro Bisonni (Gruppo Misto).
«L’entrata a gamba tesa dei sindaci, che in una successiva audizione dichiaravano per bocca della Mancinelli “il Parco siamo noi”, ha spinto la Regione Marche, arbitro non certo imparziale della partita, a sanzionare chi il fallo l’aveva subito, ovvero il Parco del Conero – attaccano Maggi e Giorgini –. Infatti il Pd si è rimangiato l’accordo e ha riformulato la proposta di legge mettendo in condizione i sindaci di avere la maggioranza assoluta nel consiglio direttivo del Parco».
Martedì prossimo in Consiglio regionale si discuterà la pdl ed i due consiglieri 5 Stelle hanno presentato un emendamento «per ripristinare legalmente e politicamente la composizione del consiglio direttivo del Parco votata all’unanimità in Commissione il 25 settembre», lanciando un appello a tutti i consiglieri regionali «che vogliono salvaguardare davvero le aree protette anche come risorsa economica per i territori, affinché non si lascino sfuggire l’occasione per dimostrare, non solo a parole ma con i fatti, la loro volontà».

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