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Lo ‘smart working’
è realtà a Castelfidardo

IL LAVORO DOMICILIARE può applicarsi a tutte le tipologie di dipendenti. La Giunta comunale ha adottato le linee guida per l’avvio di una sperimentazione che pone la città della fisarmonica all’avanguardia, tra i primi in Italia

Castelfidardo, il palazzo comunale

Smart working, ora si può. Con atto del 30 gennaio scorso, la Giunta comunale di Castelfidardo ha adottato le linee guida per l’avvio di una sperimentazione che pone la città della fisarmonica all’avanguardia, tra i primi in Italia fra gli enti di medie dimensioni ad abbracciare questa tipologia di “lavoro agile” nella Pubblica Amministrazione. Il percorso prenderà avvio entro l’anno, previo confronto con le parti sindacali e attivazione delle condizioni tecniche necessarie. Lo smart working è in sostanza un’evoluzione del telelavoro, rispetto al quale introduce ulteriori aspetti innovativi di flessibilità spaziale e temporale. “L’obiettivo di fondo – spiega una nota stampa del Comune di Castelfidardo –  è la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro a beneficio del dipendente che si trovi in particolari situazioni familiari, personali o sociali, come una condizione di disabilità psico-fisica, l’esigenza di prestare cura e assistenza a figli di età inferiore agli 8 anni o a conviventi in precario stato di salute. Per l’Ente si tratta di sperimentare nuove modalità organizzative del lavoro, grazie anche alle nuove tecnologie informatiche, nel rispetto in ogni caso degli standards qualitativi dei servizi resi all’utenza”.

Il lavoro domiciliare non potrà applicarsi a tutte le tipologie di dipendenti per ovvi motivi (ad esempio agenti di polizia, autisti, insegnanti di scuola materna e responsabili di settore) e non potrà superare, almeno nella fase sperimentale, 15 ore settimanali (su 36 ore), individuate in relazione alle esigenze organizzativo-gestionali dell’ufficio competente. Per poter svolgere lo smart working presso la propria abitazione, il dipendente verrà dotato di uno specifico pc portatile e dei necessari software per dialogare con l’Ente. La verifica delle prestazioni avverrà direttamente da parte del responsabile di settore che assegna le specifiche attività lavorative.

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