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Spostare i traghetti e via alle reti dal porto
dopo l’abbattimento dei silos,
l’idea di Italia Nostra

ANCONA - L'associazione interviene sulla decisione di abbattimento dei serbatoi cilindrici in cemento che saranno demoliti entro l'estate. Il monito affinché «siano ridotti al minimo i rischi di inquinamento dovuti all'abbattimento» ed il rilancio del progetto della metropolitana di superficie riattivando la stazione marittima

 

Liberare il porto dalle reti dopo l’abbattimento dei silos, spostando i traghetti dal golfo antico verso la darsena Marche. È la richiesta avanzata da Italia Nostra dopo la comunicazione da parte dell’Autorità di sistema portuale dell’abbattimento di 34 silos entro metà giugno ed i restanti dopo l’estate. L’associazione lancia poi un monito affinché «tale abbattimento avvenga con tutte le precauzioni possibili onde ridurre al minimo i rischi di inquinamento e di dispersione di polveri sottili in atmosfera».

Soddisfatta della decisione di demolizione, Italia Nostra commenta: «Finalmente, senza nostalgia, verranno abbattute queste strutture che a partire dagli anni ’60 hanno negativamente alterato il panorama di Ancona e che, con la attività che lì si svolgeva, hanno provocato per anni gravi problemi di salute, soprattutto reazioni allergiche, agli anconetani ed a molti lavoratori nel porto. Ora è necessario chiarire cosa si intenda fare della nuova area che si andrà a liberare, insieme agli spazi della ex Bunge. Italia Nostra ritiene di interpretare bene il desiderio dei 94mila anconetani che non lavorano al porto, chiedendo che si completi la liberazione del porto storico di Ancona spostando senza esitazione i traghetti e togliendo le restanti reti che ancora dividono la città storica dal proprio mare. Questo spostamento, peraltro ipotizzato dalla stessa Autorità, risolverebbe il problema della restituzione alla città del rapporto con il mare, allontanerebbe di un po’ gli inquinanti fumaioli delle navi dai polmoni dei cittadini e potrebbe anche prevedere la elettrificazione delle nuove banchine».
L’associazione rilancia anche il progetto della metropolitana di superficie, invitando a rivalutare a possibilità riattivare la stazione marittima. «Si risolverebbe anche il problema di rendere Ancona una città più “green” con la ripresa della realizzazione della metropolitana di superficie che renderebbe l’accesso in città semplice ed ecologico con la riattivazione della Stazione marittima. Sono stati spesi milioni di euro dei cittadini per realizzare la metropolitana e qualcuno ne dovrà rispondere se non si dovesse fare.
C’è un’ altro interessante progetto di più lungo periodo proposto dalla Autorità portuale di cui non si hanno più notizie; ci riferiamo alla realizzazione della cosiddetta “penisola”, questa sì a disposizione completa delle attività portuali e che potrebbe diventare anche il terminal definitivo dei traghetti e delle navi da crociera, evitando la loro ipotizzata sosta, lato cantiere, sotto la cattedrale di San Ciriaco».

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