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Omicidio di Chiaravalle,
la madre di Marinangeli:
«Non è stato lui a uccidere Emma»

PROCESSO - L'anziana ha difeso il figlio in aula, sostenendo che la mattina del delitto si è allontanato dall'appartamento di via Verdi solo per buttare la spazzatura. A testimoniare oggi, anche l'albanese indicato dal 58enne come l'uomo che gli aveva consegnato i gioielli strappati alla vittima

Marinangeli in tribunale

 

«Non è stato mio figlio ad uccidere Emma. La mattina dell’omicidio è uscito di casa per andare a buttare la spazzatura e poi è rientrato subito». La difesa del 58enne Maurizio Marinangeli, imputato con l’accusa di aver ucciso e rapinato la vicina di casa Emma Grilli, è arrivata questa mattina dalla bocca dell’anziana madre con cui l’imputato divideva casa all’epoca del delitto. Per quasi due ore ha testimoniato in aula cercando di ricostruire il rapporto con il figlio e i movimenti da lui eseguiti la mattina del 17 luglio 2018, soprattutto nell’arco di tempo in cui i carabinieri hanno collocato l’uccisione della Grilli, tra le 9,44 e le 11. «Quel giorno – ha detto la testimone – non ho notato nulla di strano nel palazzo. Mio figlio è uscito per buttare la spazzatura nelle pattumiere che abbiamo all’esterno del condominio. Per scendere dal terzo piano ha utilizzato l’ascensore. Non ci sono state fermate intermedie». E dunque, nessuno stop al secondo piano, dove viveva la vittima assieme al marito Alfio Vichi. «Mi è rimasta impressa – ha detto l’anziana – una telefonata in cui Emma, in quel momento sul terrazzo, diceva che un muratore l’aveva avvisata di aver completato i lavori per sistemare una cappellina di famiglia al cimitero. Per questo, stava preparando 600 euro da dare all’operaio». L’oggetto della rapina, però, non erano stati i contanti, bensì quattro monili in oro, rivenduti da Marinangeli a un Compro Oro di Falconara la mattina stessa dell’omicidio. A testimoniare in aula è stato anche un albanese detenuto attualmente a Montacuto e conosciuto con il nome di Toni. L’imputato ha indicato lo straniero come l’uomo che gli ha consegnato i preziosi appartenuti alla vittima, intimandolo a venderli al Compro Oro. L’uomo ha smentito categoricamente di aver mai avuto a che fare con il 58enne: «Non l’ho mai visto in vita mia, non so chi sia». Il processo proseguirà l’8 novembre con altri testimoni.

(Fe.ser)

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