La chiesa di Santa Maria Assunta di Filottrano, conosciuta come Chiesa della Pieve gremita di affetti per l’ultimo saluto a Massimo Federici
«E’ arrivato tutto così improvvisamente, così presto. Ci siamo intristiti e ci rimane difficile pensare che questa situazione sia reale. Massimo, noi vogliamo continuare a parlare di te e vogliamo continuare a credere che tu ci pensi, che sei qui con noi e che continuerai a dare forza a tua moglie Sara, ai tuoi bambini, a tua madre Mirella e a tua sorella Cinzia». In una Chiesa della Pieve traboccante di affetti, oggi pomeriggio don Carlo Carbonetti ha parlato a lungo, nell’omelia di Massimo Federici, il consigliere comunale di Filottrano, morto a oli 42 anni venerdì mattina in un tragico incidente stradale in Umbria.
Il sacerdote che ha concelebrante la messa con mons. Roberto Peccetti, con pensieri semplici ma efficaci ha saputo risollevato i cuori dei presenti, della moglie del 42enne e dei due figli ancora bambini, Filippo, 15 anni e Sofia di 10. Centinaia di persone hanno valuto salutare, oggi, l’agente di commercio, titolare della filiale ‘Iveco’ di Macerata, impegnato in politica come nel mondo dell’associazionismo per stringersi attorno alla sua famiglia. Tra i tanti c’erano anche Carlo Ciccioli, coordinatore regionale di FdI e Angelo Eliantonio (Fdi), consigliere comunale di Ancona, le imprenditrici Lorena e Anna Rita Lardini contitolari dell’azienda di moda che esporta nel mondo il ‘made in Italy’. Alla ‘Lardini’ lavora la moglie di Massimo e tanti colleghi oggi hanno voluto restarle accanto in questo momento di sofferenza che ha segnato la coscienza di un’intera città.
E’ stato un addio accompagnato da una cerimonia religiosa sobria ma ricca di calore umano. I canti della corale parrocchiale hanno animato la funzione, il tricolore piegato con un cuscivo di rose bianche e gialle hanno adornato la bara, insieme alle corone di alloro. Al lato dell’altare spiccavano il gonfalone del comune di Filottrano listato a lutto e lo stendardo della Protezione civile locale, attorno all’altare i colori delle divise dei volontari della Protezione civile, dell’associazione nazionale carabinieri, di un folto gruppo di scout e di calciatori della Filottranese con gli atleti dei settori giovanili del club. Dietro all’altare i compagni di classe di Sofia indossavano una maglietta bianca con la scritta rosa “ti voglio bene”. Da don Carlo è arrivato un discorso umano, non solo ricco di speranza nella resurrezione. «Dovrai ancora ascoltarci a lungo, caro Massimo – ha detto – Per noi sentirti vicino significherà ricordare le parole che hai detto come marito e come padre, che hai rivolto a tua madre e tua sorella. Parole di amore che sono state più forti delle piccole discussioni. Dovremo assumere anche l’impegno di ricordarci dei tuoi gesti, del tuo impegno. I tuoi cari anche delle carezze che hai regalato loro».
Una stima corale che Filottrano ha tributato a questo giovane uomo scomparso troppo presto. Amilcare Giovagnetti, il capogruppo de ‘La Mia città’, la lista civica di minoranza che Massimo rappresentava in consiglio comunale, ha ricordato la sua capacità «di sintesi e di azione», l’impegno e la serietà che imprimeva in ogni suo gesto. La sindaca Lauretta Giulioni ha ripercorso invece gli attimi strazianti della telefonata della polizia arrivata venerdì verso mezzogiorno in Comune per comunicare la drammatica notizia. «Ho subito chiamato gli assessori e i rappresentanti della Protezione civile, dell’Anc. – ha raccontato al microfono – Abbiamo scelto la strada della condivisione del dolore per comunicare questa tragedia anche ai familiari. Ed è proprio nella condivisione, il messaggio anche amministrativo che Massimo ci ha voluto lasciare. E’ stato un consigliere appassionato, preparato. Il suo è stato un bellissimo contributo per la crescita della nostra città».
Patrizia Pesaresi della Protezione civile ha poi ricordato la «positività, la generosità e la correttezza delle parole» del 42enne. I sentimenti più toccanti, però, li hanno espressi i più piccoli, i compagni di classe di Sofia, che le hanno promesso vicinanza senza confini.« Siamo ancora bambini ed è difficile capire. Si nasce, si cresce, si invecchia e si muore, ci hanno spiegato le maestre. E’ il ciclo della vita ma a volte purtroppo avviene tutto troppo presto. Cara Sofia il tuo papà continuerà a starti vicino, come noi» le hanno garantito. L’applauso, l’ultimo, è stato quasi liberatorio: dinnanzi alla bara che usciva dalla chiesa si sono alzate con orgoglio e i segno di rispetto anche le sciarpe bianco-azzurre dei tifosi ‘irriducibili’ della vecchia ‘Fiamma Filottrano’. Massimo era uno di loro. Poi il mezzo della Protezione civile con i lampeggianti accesi ha scortato il carro funebre verso il cimitero. La messa dell’ottavario è fissata per sabato prossimo alle 18.30 nella stessa chiesa.
(fotoservizio Giusy Marinelli)
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