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Gostoli sull’ipotesi ripartenza aziende:
«La misura economica più importante
è combattere il virus, prima la salute»

L'INTERVENTO del segretario regionale del Pd: «Per capire quale sia il periodo migliore dobbiamo affidarci alla scienza e agli esperti sanitari». Un appello anche per la semplificazione: «Le istituzioni dovrebbero cogliere l’occasione per una sburocratizzazione del Paese»

 

Giovanni Gostoli

 

Giovanni Gostoli, segretario del Pd delle Marche, interviene nel dibattito riguardante la ripartenza o meno delle attività economiche in regione. «La battaglia contro il coronavirus è tutt’altro che finita – dice Gostoli -. C’è stato un significativo rallentamento della pandemia grazie alla responsabilità dei cittadini. Di coloro i quali, sempre di più, hanno rispettato le regole e adottato comportamenti giusti. La situazione, però, è ancora difficile. Non abbassiamo la guardia. Per non vanificare i sacrifici fatti fino ad oggi bisogna ancora restare a casa. La misura economica più importante è combattere il virus: prima viene debellato e prima ripartiamo. La salute delle persone e dei lavoratori viene prima di tutto».

Allo stesso tempo Gostoli raccoglie l’appello e le preoccupazioni degli imprenditori. «Nelle Marche dobbiamo ancora raggiungere il “picco” di contagi che molto probabilmente sarà a metà aprile. Siamo ancora in piena emergenza. Per capire quale sia il periodo migliore per ripartire dobbiamo affidarci alla scienza e agli esperti sanitari. È un virus nuovo che ancora non conosciamo fino in fondo. Quello che temo è che dovremmo conviverci per un medio periodo adottando misure e comportamenti anti contagio per il ritorno graduale alla normalità. I tamponi e lo screening sierologico, insieme alle regole comportamentali di ciascuno, diventeranno strumenti fondamentali nella gestione della ripartenza futura. Per la “fase due” occorre costituire due cabine di regia, sia a livello nazionale e sia a livello regionale, composte dal governo, comitato scientifico ed esperti sanitari, Regioni ed Enti locali, sindacati e associazioni di categoria delle imprese – sostiene Gostoli -. Superata l’emergenza e senza abbassare mai la guardia è plausibile ipotizzare delle riaperture step by step, con gradualità, che si determinano con l’evolversi della situazione e può avere valutazioni diverse da settore a settore di produzione o di lavoro. Intanto, ciò che si può fare in questo periodo, da un lato, le imprese, devono organizzarsi, alcune lo stanno già facendo, per garantire alla riapertura il protocollo di sicurezza per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Dall’altro, le istituzioni dovrebbero cogliere l’occasione per una sburocratizzazione del Paese. Quando sarà finita l’emergenza sanitaria saremo ancora in emergenza sul piano economico e sociale. In una situazione straordinaria servono misure straordinarie e occorre fare di tutto perché la ripresa sia la più veloce e rapida possibile, semplificando la vita alle imprese».

 

 



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